Ventidue persone sono morte in un bombardamento dell’aviazione siriana, nonostante l’esercito di Assad avesse annunciato un cessate il fuoco unilaterale su tutto il paese. La denuncia arriva dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Il bombardamento aereo ha colpito la città di Darkush, vicino al confine con la Turchia, nella provincia nordoccidentale di Idlib. La zona è considerata una roccaforte dei ribelli, incluso il gruppo estremista al Nusra, legato ad al Qaeda.
Altre persone sono rimaste ferite e il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Nove delle vittime sono donne.
Nonostante la tregua, l’Osservatorio siriano per i diritti umani e i gruppi dei ribelli sostengono che in alcune zone gli scontri sono continuati e c’è stato poco sollievo per la popolazione stremata.
Giovedì 7 luglio l’esercito siriano è riuscito a circondare la zona di Aleppo controllata dai ribelli e a bloccare l’unica via di accesso alla città, mettendo di fatto sotto assedio circa 250mila persone che non possono lasciare la città.
I combattimenti dopo cinque anni di guerra civile sono tornati ad intensificarsi negli ultimi mesi in Siria e l’accordo per il cessate il fuoco raggiunto a febbraio, che comunque esclude il fronte al Nusra e il sedicente Stato islamico, ha iniziato a vacillare.