Il presidente venezuelano Nicolas Maduro e il suo partito chavista hanno vinto le elezioni parlamentari che si sono tenute ieri, domenica 6 dicembre, in Venezuela, rafforzando il suo controllo sul parlamento di Caracas. Le elezioni sono state boicottate dall’opposizione e segnate da un’astensione arrivata al 69 per cento, oltre che dall’assenza di osservatori internazionali.
La coalizione del Gran Polo Patriottico, che appoggia il presidente Maduro, ha ottenuto il 67,7 per cento dei 5,2 milioni di voti scrutinati, mentre l’opposizione si è fermata al 18 per cento, secondo quanto ha annunciato la presidente del Consiglio elettorale nazionale, Indira Alfonzo. Non è stato precisato quanti dei 277 seggi parlamentari siano stati ottenuti dai chavisti.
Maduro ha parlato di “una gigantesca vittoria elettorale” per il chavismo, affermando che “oggi, cinque anni dopo, sapendo tutto quello che ha fatto questa Assemblea contro il popolo, colpi di Stato, interferenze, sanzioni, oggi abbiamo una nuova Assemblea nazionale”. Il leader di opposizione Juan Guaidò, autoproclamato presidente ad interim quasi due anni fa, aveva lanciato il boicottaggio del voto, parlando di “frode” e preannunciando una consultazione parallela per i prossimi giorni.
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha commentato così il voto venezuelano: “La frode elettorale del Venezuela è già stata commessa. I risultati annunciati dal regime illegittimo di Maduro non rifletteranno la volontà del popolo venezuelano. Quello che sta accadendo oggi è una frode e una farsa, non un’elezione”.
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