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    In Venezuela Maduro ha nominato un generale alla guida della compagnia petrolifera statale

    Credit: Afp

    Secondo gli analisti la sorprendente elezione di Manuel Quevedo, che non ha alcuna esperienza in materia energetica, rappresenta un forte rischio per il settore petrolifero venezuelano già in crisi

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 27 Nov. 2017 alle 11:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:27

    Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha nominato Manuel Quevedo, generale maggiore della Guardia nazionale ed ex ministro dell’Edilizia abitativa, alla guida della Petróleos de Venezuela, S.A. (PDVSA), la compagnia petrolifera statale venezuelana.

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    Quevedo, che continuerà a dedicare parte del suo tempo alla realizzazione di un piano per l’edilizia popolare risalente all’epoca di Hugo Chavez, ha annunciato la sua elezione su Twitter: “Trasformeremo la PDVSA nel sacro tempio del popolo.”

    Un ruolo di primaria importanza quello che andrà a ricoprire il generale maggiore della Guardia nazionale. Il Venezuela, infatti, ha le maggiori riserve di greggio del mondo.

    Secondo gli analisti, però, la sorprendente elezione di Manuel Quevedo, che non ha alcuna esperienza in materia energetica, rappresenta un forte rischio per il settore petrolifero venezuelano già in crisi.

    Tra i compiti principali del generale nominato da Maduro c’è la ristrutturazione del debito della società, vessata dalla recessione nazionale e dalle sanzioni Usa, e la lotta alla corruzione.

    Da agosto a oggi sono stati arrestati 50 funzionari della compagnia petrolifera nazionale in quella che la magistratura venezuelana ha definito una vera e propria “crociata” contro la corruzione.

    Solo una settimana fa, sei dirigenti di Citgo, società statunitense di proprietà della PDVSA, sono stati arrestati a Caracas con l’accusa di aver ricevuto tangenti.

    Una battaglia dietro la quale, secondo fonti interne della PDVSA citate da Reuters, si nasconde la volontà di Nicolas Maduro e della sua amministrazione di estromettere i rivali e intensificare i livelli di controllo dei militari sul settore petrolifero nazionale, che da solo rappresenta più del 90 per cento dei proventi delle esportazioni.

     

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