Almeno 68 persone sono morte nell’incendio divampato il 28 marzo 2018 durante una protesta nel carcere di Valencia, città del Venezuela nello stato di Carabobo.
Tra le vittime potrebbero esserci donne e bambini che erano in visita ai detenuti.
Secondo la ricostruzione fornita dalle autorità venezuelano, il rogo si è sviluppato dopo che i detenuti hanno dato fuoco ai materassi delle celle.
Il procuratore di stato Tarek Saab ha dichiarato che sul caso sarà immediatamente avviata un’indagine.
La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i parenti che circondavano la stazione dopo la notizia dell’incendio alla disperata ricerca di notizie.
Il funzionario statale Jesus Santander ha confermato che un poliziotto è rimasto ferito.
Lo stato di Carabobo ha dichiarato lo stato di lutto dopo l’incidente.
Le famiglie, si sono riunite fuori dalla struttura di Valencia, solo per essere respinte dalla polizia che ha sparato gas lacrimogeni sulla folla.
Il governo del Venezuela, guidato dal presidente Nicolas Maduro, ha dichiarato che avvierà immediatamente un’indagine.
Negli ultimi dieci anni ci sono stati diversi gravi incendi e rivolte nelle carceri venezuelane.
Nonostante il grave sovraffollamento e le condizioni disumane nel sistema carcerario del paese, secondo le ong per i diritti umani una tragedia di questa portata non si è mai verificata prima.
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