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    Il Vaticano e la Repubblica Ceca firmano per la prima volta un accordo bilaterale

    Il premier ceco Petr Fiala accoglie a Praga il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Credit: Vatican News

    L'ultimo tentativo risaliva al 2003 quando il Parlamento di Praga respinse una proposta di accordo con la Santa Sede

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 24 Ott. 2024 alle 17:06

    Il Vaticano e la Repubblica Ceca hanno firmato oggi a Praga il primo accordo bilaterale dopo vent’anni di trattative. L’ultimo tentativo risaliva infatti al 2003 quando il Parlamento ceco respinse una proposta di intesa con la Santa Sede della Chiesa cattolica.

    Pur avendo stabilito rapporti diplomatici con il Vaticano sin dal 1990, dai tempi cioè dell’indipendenza dell’ex Cecoslovacchia, Praga non aveva mai concluso un accordo con la Santa Sede. L’intesa firmata oggi alla presenza del primo ministro ceco Petr Fiala e del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin consiste in 16 articoli e rappresenta invece una svolta per i firmatari.

    L’accordo, ha dichiarato il premier ceco Fiala, ha un “forte carattere ecumenico” e assicura la libertà di credo per tutti. L’intesa infatti “stabilisce il quadro giuridico per la cooperazione tra lo Stato ceco e la Chiesa cattolica nei settori dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali, delle carceri, dell’esercito e della polizia”.

    Da parte sua, il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ha salutato la firma dell’accordo come “l’inizio di un nuovo capitolo nel rapporto duraturo tra la Santa Sede e la nazione ceca”. “Al centro di questo nuovo accordo c’è il nostro comune impegno a promuovere i diritti umani fondamentali, in particolare la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, che la Santa Sede considera la pietra angolare di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali”, ha dichiarato in conferenza stampa. I cechi, ha aggiunto, “indipendentemente dalle loro origini o credenze, possono vivere secondo i dettami della loro coscienza”.

    L’intesa dovrà ora essere approvata dal Parlamento di Praga, in cui la coalizione di centrodestra tra i quattro partiti che sostengono il governo di Fiala controlla una solida maggioranza. La Repubblica Ceca è uno Stato in gran parte laico: nel censimento del 2021, solo il 19 per cento dei circa 10,9 milioni di residenti si dichiarava credente. Tra questi, quasi 750mila si professavano fedeli alla Chiesa cattolica romana.

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