In Nigeria la variante Omicron del Covid era presente già a ottobre. Un mese prima, quindi, che il Sud Africa annunciasse la scoperta. Un sequenziamento retrospettivo ha permesso, infatti, di identificare la variante in un campione raccolto a ottobre. A dirlo è stato il direttore generale del Centro per il controllo delle malattie della Nigeria (Cdc), il dottor Ifedayo Adetifa, come riportato dal Guardian. Questo fa pensare che la variante abbia iniziato a diffondersi già prima che le nazioni chiudessero i propri confini e prima che la presidente dell’Associazione dei medici del Sud Africa, la dottoressa Angelique Coetzee, la individuasse a metà novembre su un uomo di 33 anni.
Tra i positivi al Covid in Nigeria, sono stati identificati due casi con la variante Omicron, si tratta di persone recentemente tornate dal Sud Africa. Lo ha detto il Cdc in una dichiarazione rilasciata dal suo direttore generale. Da questo risultato è partito uno screening a ritroso che ha portato, poi, all’individuazione di Omicron in un campione rilevato a ottobre.
Il centro per il controllo delle malattie ha detto che la bassa capacità dei test nigeriani potrebbe diventare la sfida più grande davanti alla variante e perciò ha chiesto un miglioramento di questi. Nel Paese africano vivono circa 210 milioni di persone e solo 6,5 milioni hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. 3,5 la seconda, registrando così un tasso di vaccinazione bassissimo: 1,7% di persone completamente vaccinate e 3% con almeno una dose.