Nel Regno Unito, ieri mattina, è tornato l’obbligo delle mascherine nei luoghi pubblici (non tutti) come sui mezzi di trasporto o nei negozi, fino al 20 dicembre. Nonostante qualcuno continuasse a indossare i dispositivi di protezione, le restrizioni obbligatorie erano state rimosse il 19 luglio, quattro mesi fa. Eppure, i contagi dalla fine di agosto continuavano a oscillare tra i 30mila e i 50mila al giorno.
Per chi non indossa le mascherine sono previste multe dalle 200 alle 6400 sterline. E dopo la prima infrazione non ci saranno sconti, si legge sul sito del governo.
A controllare che le persone indossino i dispositivi di protezione sono i funzionari ausiliari di polizia, gli addetti al trasporto pubblico e le altre persone designate dal segretario di Stato. La norma non vale, però, nei ristoranti, nei pub, negli hotel e nelle palestre. Anche per i bambini al di sotto degli 11 anni non c’è l’obbligo, così come per le persone che per motivi di salute mentale e fisica non possono indossarla.
Il cambio di rotta – o la retromarcia – è avvenuto in seguito alla comparsa della variante Omicron. Il premier Boris Johnson è tornato a parlare alla nazione dicendo, però, che un nuovo lockdown nel Regno Unito è improbabile perché il numero dei contagi derivanti dalla nuova variante è ancora piccolo.
Tra le altre misure introdotte c’è anche l’obbligo di tampone molecolare per le persone che entrano in Inghilterra. Le nuove norme saranno riviste tra tre settimane, e comunque il premier ha detto di essere fiducioso per questo Natale che “sarà notevolmente migliore rispetto a quello dello scorso anno”. Inoltre, il governo ha in previsione anche di somministrare la terza dose di vaccino anti Covid a tutta gli adulti over 18 entro la fine di gennaio.