“Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, ma questa situazione al momento non c’è, non ci siamo ancora”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del G7, rispondendo a una domanda sulla cosiddetta variante Delta.
A chi gli domanda se c’è, come in Uk, un ripensamento delle aperture in relazione al rischio rappresentato dalla variante indiana, “per ora – risponde il premier – non c’è motivo di pensare che questo possa succedere. Dipende molto dalla dimensione dei contagi, dovessero schizzare su i contagi… ma non è quello che vediamo in altri Paesi europei. Spagna e Grecia non mettono quarantena dall’Inghilterra, ma bisogna essere pronti a reagire in maniera tempestiva”.
Cosa comportano le misure Italia/Uk
Un’estate senza inglesi costerebbe 1,5 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti. Prima della pandemia erano oltre 2,1 milioni i cittadini della Gran Bretagna in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre con le mete privilegiate che sono le città d’arte.
La variante Delta (già chiamata indiana) non solo potrebbe provocare il rinvio del ritorno alla normalità in Gran Bretagna, ma comincia a destare preoccupazione nel resto d’Europa. Infatti, sappiamo che al momento la variante indiana è del 60 per cento più trasmissibile di quella inglese (la Alpha). (Qui il punto sulle varianti, nella rubrica “Parole chiare in medicina”).
Dove sono avvenuti i contagi
La variante Delta è già comparsa in altri Stati, come in Francia e Spagna. L’Agenzia regionale per la Salute della regione francese del Grand Est ha annunciato “piano d’azione immediato” dopo la scoperta di un “cluster della variante Delta (o indiana”) a Strasburgo, nell’est della Francia. Sono stati “già identificati” quattro casi positivi in seno alla Scuola delle Arti del Reno a Strasburgo, e 43 casi “contatto” che sono in corso di verifica. Sono scattate subito operazioni di vaccinazione mirata che dureranno tutto il weekend, oltre alla chiusura della scuola. In Spagna le autorità sanitarie della regione di Madrid mostrano preoccupazione.
Il parere dell’Oms
La buona notizia è che il vaccino della Pfizer/BioNTech riesce a neutralizzare sia la Delta sia e la B.1.525 o Eta, identificata per la prima volta in Nigeria, come indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature dai ricercatori dell’Università del Texas di Galveston. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha indicato la Delta come variante preoccupante e la Eta d’interesse, da tenere sotto osservazione.
Nei giorni scorsi il direttore per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, ha avvertito che la variante è “pronta a prendere piede nella regione”, visto che molti Paesi si preparano ad allentare le restrizioni e consentire la ripresa dei raduni e i viaggi. In conferenza stampa, Kluge ha affermato che la variante ha mostrato segni di essere in grado di eludere alcuni vaccini e ha avvertito che molte fasce vulnerabili della popolazione, in particolare quelle di età superiore ai 60 anni, rimangono non protette. Inoltre, ha chiesto di intensificare la vaccinazione e altre misure di salute pubblica in tutto il continente, affermando che anche la copertura vaccinale “è lungi dall’essere sufficiente per proteggere la regione“.
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