Il prezzo per ogni dose del vaccino Pfizer/BioNTech è destinato a salire di oltre il 60%. A far scoppiare la bomba è stato il primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, mentre commentava le trattative in corso tra l’Unione europea e i rappresentanti delle due imprese, la statunitense Pfizer e la tedesca BioNTech. A Bruxelles l’indiscrezione non viene formalmente avvalorata, anche se una fonte interpellata da Reuters ne conferma la veridicità. Insomma, il prezzo del vaccino sale e l’Europa paga.
Un funzionario dell’Ue coinvolto nei colloqui – sottolinea Reuters – ha confermato il prezzo citato da Borissov, spiegando però che i negoziati non sono stati ancora conclusi. Il portavoce della Commissione alla Salute Stefan de Keersmaecker ha confermato ieri che la Commissione Europea sta negoziando un maxi contratto con Pfizer/BioNTech per fornire all’Ue le dosi di vaccini anti-Covid di cui ci sarà bisogno nei prossimi anni, nell’ordine di “quasi 2 miliardi” di dosi. “Non parliamo di prezzi di potenziali contratti – ha detto de Keersmaecker, confermando la linea della segretezza sui prezzi, dei quali si hanno notizie solo grazie a fonti politiche – ma l’obiettivo dietro l’iniziativa è che come Ue dobbiamo essere pronti per le prossime fasi della pandemia, per il 2022 e oltre”. “Dobbiamo essere pronti per le sfide che abbiamo davanti – ha continuato – ci sarà bisogno di un richiamo; dobbiamo essere pronti ad affrontare le varianti, quelle che circolano ora e quelle future. E dovremo vaccinare, ad un certo momento, anche bambini e adolescenti”.
La Commissione europea, secondo quanto dichiarato da Borissov, starebbe finalizzando un nuovo contratto per la fornitura di 900 milioni di vaccini nel 2022 e 2023 al costo 19 euro e 50 centesimi a dose, a fronte degli attuali 12 euro. Le dosi extra in arrivo dal prossimo anno, secondo il capo del Governo di Sofia, serviranno a contrastare le nuove varianti di Coronavirus. “Al momento abbiamo più paura della variante francese”, ha rivelato Borissov.
In estate, quando non c’era certezza su quale vaccino avrebbe avuto successo, ora in molti temono che Big Pharma speculi sui propri prodotti. Sempre dal fronte vaccini, invece, il russo Sputnik è ancora in attesa dell’ok di Ema. Ieri fonti russe hanno rivelato che gli esperti dell’Agenzia Ue sono arrivati sabato a Mosca per ispezionare le cliniche dove è stata condotta la sperimentazione del vaccino. L’eventuale via libera dell’era, teoricamente atteso per maggio, slitta almeno a giugno.
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