Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha scelto come prossima segretaria del Dipartimento per la Homeland Security la governatrice del South Dakota, Kristi Noem, che rivelò di aver ucciso il proprio cane perché “inaddestrabile”.
L’indiscrezione, pubblicata dalla Cnn, è stata confermata all’emittente statunitense da “due persone a conoscenza della scelta” effettuata da Trump, che avrebbe dunque optato per un’altra fedelissima all’interno della sua seconda amministrazione dopo la nomina di Susie Wiles, Stephen Miller, Elise Stefanik e Tom Homan rispettivamente a capo e vicecapo dello staff della Casa bianca; ambasciatrice Usa all’Onu e responsabile della sicurezza alle frontiere.
Anche il dipartimento affidato a Noem ha a che fare con le promesse elettorali del magnate in materia di immigrazione. Tra i compiti dell’ex deputata infatti ci sarà anche la supervisione della US Customs & Border Protection, l’agenzia statunitense delle dogane responsabile della sicurezza delle frontiere); dell’Immigration & Customs Enforcement (ICE), l’ente responsabile del controllo della sicurezza dei confini e dell’immigrazione; della Federal Emergency Management Agency (FEMA), l’agenzia federale per la gestione delle emergenze; e dello US Secret Service, che si occupa tra l’altro della protezione dei presidenti.
La governatrice, che si definisce “una moglie, una madre, una nonna, una contadina, un’allevatrice, una piccola imprenditrice”, dovrà guidare uno dei dipartimenti più importanti del governo di Washington, con un bilancio annuo da 60 miliardi di dollari e centinaia di migliaia di dipendenti, la cui gestione durante il primo mandato di Trump fu tra le più caotiche dell’intera amministrazione repubblicana in carica dal 2017 al 2021. Con il magnate alla Casa bianca infatti il dipartimento cambiò ben cinque segretari, di cui solo due effettivamente confermati dal Senato degli Stati Uniti. Stavolta però le polemiche cominciano ancora prima dell’entrata in carica.
Entrata persino nella rosa dei candidati alla vicepresidenza, Noem è considerata una fedelissima di Trump ma salì alla ribalta nazionale e internazionale ad aprile quando il britannico The Guardian anticipò alcuni passi del suo libro “No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics & How We Move America Forward”, in cui rivelò di aver ucciso il suo cane da caccia di 14 mesi, Cricket, perché “inaddestrabile”.
“Cricket era un cane da ferma tedesco a pelo duro di circa 14 mesi”, scrive Noem nel suo libro, aggiungendo che l’animale, una femmina, aveva una “personalità aggressiva” e doveva essere addestrata per la caccia al fagiano. Così una volta la governatrice decise di portarla a caccia con altri cani più grandi, sperando di calmarne il temperamento. Sfortunatamente, scrive Noem, Cricket rovinò la battuta, “andando fuori di testa dall’eccitazione, inseguendo tutti gli uccelli e divertendosi un mondo”.
Per tentare di tenerla sotto controllo, si legge ancora nel libro, l’ex deputata provò anche a ricorrere a un collare elettronico ma non funzionò. Quindi, sulla via del ritorno a casa, mentre Noem si era fermata per parlare con una famiglia del posto, Cricket fuggì e uccise alcuni polli, “afferrando un animale alla volta, mordendolo a morte e quindi lasciandolo cadere per attaccarne un altro”. Cricket, definito dalla governatrice un “cane inaddestrabile”, si comportava come “un assassino addestrato”.
Quando finalmente Noem riuscì a fermare il suo cane, racconta l’ex deputata, l’animale “si girò di scatto per mordermi”. Quindi la governatrice si scusò ripetutamente con i proprietari, staccando un assegno per risarcimento alla famiglia e aiutandoli a smaltire le carcasse dei polli uccisi. Nonostante tutto, scrive Noem, Cricket era “l’immagine della gioia pura”. “Odiavo quel cane”, si legge nel libro della governatrice, secondo cui l’animale si era dimostrato “non addestrabile”, “pericoloso per chiunque vi entrasse in contatto” e “meno che inutile come cane da caccia”.
In quel momento”, scrive l’ex deputata, “capii che dovevo sopprimerla”. Così Noem impugnò personalmente una pistola e condusse Cricket in una cava di ghiaia. “Non è stato un lavoro piacevole”, scrive la governatrice, “ma andava fatto”. In seguito, per placare le polemiche, l’ex deputata si giustificò affermando che quell’aneddoto aveva lo scopo di dimostrare la sua capacità di svolgere anche i compiti più difficili, se necessario.
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