Usa, Trump ribadisce la sua linea sulle armi
Donald Trump mantiene la linea dura in materia di utilizzo di armi negli Usa. “Noi stiamo lavorando tantissimo per fare in modo di togliere le armi dalle mani di gente pazza, malata mentale, che non dovrebbe avere le armi. Però bisogna ricordare che c’è un problema di malattia mentale che deve essere affrontato: non sono pistole a premere il grilletto, sono le persone che hanno le pistole a premere il grilletto”, ha detto il presidente americano durante un comizio a Manchester, nel New Hampshire.
“Anni fa, lo ricordo benissimo – ha proseguito l’inquilino della Casa Bianca -, molti Stati hanno chiuso i manicomi per ragioni di bilancio. E hanno fatto sì che queste persone finissero per strada. C’è qualche esempio qui, ma io so benissimo che a New York ne hanno chiusi tantissimi”.
E ancora: “Ci sono persone gravemente malate di mente che sono in giro per strada, e molti di loro anche oggi sono in giro: noi dobbiamo dare molta considerazione alla costruzione di nuovi impianti per coloro che ne hanno bisogno, dobbiamo farlo. E allo stesso tempo dobbiamo togliere dalle strade le persone pericolose, malate di mente, in modo da non doverci preoccupare di queste persone”.
“È un grande problema: queste istituzioni non esistono più e le persone non hanno una cura adeguata”, ha concluso il presidente degli Stati Uniti tenendo a precisare che è importante “sempre fare appello e mantenerci fedeli al Secondo Emendamento”.
Il Secondo Emendamento sancisce il diritto dei cittadini americani a possedere armi da fuoco e recita: “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia ben organizzata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere infranto”.
“L’Iran vuole un accordo sul nucleare”
Nel corso del comizio a Manchester Trump ha parlato anche di Iran, affermando che il Paese vuole fare un nuovo accordo sul nucleare perché le sanzioni stanno pesando sulla sua economia.
Il 7 luglio l’Iran aveva dato seguito alle minacce aumentando il livello di arricchimento dell’uranio, iniziando ufficialmente la seconda fase del piano per ridurre i suoi obblighi previsti dall’accordo sul nucleare del 2015. Precisamente il livello di arricchimento era aumentato dal 3,67 per cento stabilito dall’accordo.
L’annuncio dell’Iran era arrivato allo scadere dell’ultimatum di 60 giorni intimato ai Paesi dell’Ue, che sono partner dell’accordo nucleare, perché salvassero l’intesa, varando misure efficaci per allentare la stretta sul commercio provocata dalle sanzioni statunitensi.
“L’Iran vuole fare un accordo perché le sanzioni non gli fanno bene. Vedremo come va a finire”, sono state le parole di Trump.
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