Si chiama Nancy Crampton-Brophy, autrice di un libro che si intitola “How to murder your husband” (cioè “Come uccidere tuo marito”). La scrittrice americana è finita a processo proprio per il presunto omicidio del marito. Secondo l’accusa la 71enne avrebbe ucciso il suo compagno, lo chef Daniel Brophy, a cui avrebbe sparato nel giugno 2018 per intascare un premio assicurativo di 1,4 milioni di dollari.
Pochi giorni fa si è tenuta la prima udienza. Il viceprocuratore distrettuale dell’Oregon, Shawn Overstreet, ha sostenuto che la donna fosse convinta di aver “compiuto quello che credeva essere il delitto perfetto”. Nancy avrebbe seguito il marito al lavoro, gli avrebbe sparato alla schiena, prima di azionare nuovamente il grilletto mentre l’uomo si trovava disteso sul pavimento. Il corpo della vittima venne trovato privo di vita con due fori di pistola uno nella schiena e uno alla testa nel giugno 2018. A rinvenire il cadavere un collega dello chef, all’interno di una cucina dell’Oregon culinary institute. Gli investigatori non trovarono particolari segni di lotta o di rapina. Brophy aveva con sé il cellulare, il portafoglio e le chiavi della macchina.
La donna, di professione scrittrice di romanzi rosa, venne ritenuta dalle autorità la prima e unica sospettata della morte del marito in quanto sarebbe stata la prima beneficiaria di una polizza di assicurazione sulla vita dell’uomo che le avrebbe permesso di guadagnare quasi un milione e mezzo di dollari. La scrittrice venne poi arrestata nel settembre 2018, anche se continuò a professarsi innocente. Subito dopo la morte di Brophy, la 71enne condivise su Facebook la notizia del decesso: “Per i miei amici di Facebook e familiari, ho una triste notizia da dare. Mio marito e migliore amico, lo chef Dan Brophy è stato ucciso”.
La polizia aveva in mano anche altre prove per incriminarla, come filmati che la vedevano alla guida della sua auto da e verso la scena del delitto, e una pistola Glock che corrispondeva alle ferite da arma da fuoco sul corpo del marito. Ma soprattutto quel saggio del 2011 dal titolo eloquente: “Come uccidere tuo marito”, dove si analizzavano tutti i possibili dettagli per un delitto perfetto. All’inizio del processo, però, subito un colpo di scena. Il giudice ha spiegato che il saggio non potrà essere usato come prova contro di lei nel dibattimento: si trattava di uno scritto vecchio e usato per una scuola di scrittura.