Usa, proteste anti Trump: “Contiamo tutti i voti”
Migliaia di persone sono scese in piazza in diversi stati americani per chiedere ordine nello spoglio dei voti dopo le elezioni presidenziali di martedì 3 novembre. In molte città, tra cui Portland, New York, Chicago, Philadelphia e Boston, è stato il movimento Black Lives Matter insieme ad altri attivisti a organizzare manifestazioni al grido: “Everyone counts, count everyone’s vote!“, “Ognuno di noi conta, contiamo tutti i voti”, dopo che il presidente uscente Donald Trump ha accusato le autorità degli Stati ancora in bilico o assegnati allo sfidante Joe Biden di aver falsato lo spoglio elettorale, soprattutto quello delle schede arrivate per posta.
Ma anche i militanti repubblicani sono scesi in strada: a Detroit i sostenitori del Tycoon si sono radunati al Tcf center, dove è in corso lo scrutinio delle schede, appena lo stato del Michigan è stato ufficialmente assegnato a Biden, chiedendo di effettuare un secondo scrutinio a causa dei presunti brogli. Anche a Phoenix, capitale di uno stato determinante per l’eventuale vittoria di Biden perché assegnerebbe al candidato dem 11 elettori quando gli sono necessari ancora sei per raggiungere l’agognata quota di 270, gli elettori repubblicani hanno organizzato una protesta in favore di Trump minacciando di ricorrere a vie legali per chiedere che lo spoglio sia interrotto.
Rally organizers said this demonstration isn’t about either candidate, but many people are clearly here to express their displeasure w/President Trump.
“Trump lies. Trump cheats. Build a movement in our streets” chants have begun in Nubian Square. #Elections2020 #boston @7News pic.twitter.com/Y4DZPk3sCa
— Caroline Goggin (@CarolineGoggin) November 5, 2020