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    Usa, l’indiscrezione del New York Times: “Biden non annuncerà l’eventuale ritiro prima della visita di Netanyahu”

    Credit: AGF

    Il presidente sarebbe "irritato" con Nancy Pelosi e Barack Obama, considerati gli istigatori della campagna contro di lui

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 21 Lug. 2024 alle 09:58

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non prenderà alcuna decisione su un eventuale ritiro della propria candidatura dalle presidenziali del prossimo 5 novembre prima della visita a Washington del premier israeliano Benjamin Netanyahu, in programma la prossima settimana su iniziativa del partito repubblicano.

    L’indiscrezione è stata pubblicata dal The New York Times, che cita una serie di voci vicine al presidente e ai suoi consiglieri, secondo cui l’inquilino della Casa bianca non intende dare al capo del governo israeliano, con cui i rapporti sono sempre più tesi a causa della guerra nella Striscia di Gaza, la “soddisfazione” di ritirarsi alla vigilia del suo intervento al Congresso, dove parlerà su invito dei suoi avversari.

    Secondo una nota diramata oggi dall’ufficio del premier israeliano, l’incontro tra Biden e Netanyahu, inizialmente previsto domani, è stato posticipato a martedì 23 luglio, a causa delle condizioni di salute del presidente statunitense, tuttora in isolamento nella sua residenza nel Delaware dopo aver contratto il Covid-19.

    Ad ogni modo, secondo il quotidiano americano, il presidente Usa è “sempre più risentito” per quella che considera “una campagna orchestrata” per fargli ritirare la candidatura.

    Fonti vicine a Joe Biden ritengono che “le fughe di notizie apparse sui media negli ultimi giorni siano coordinate per aumentare la pressione perché si faccia da parte”.

    L’inquilino della Casa bianca considererebbe inoltre l’ex speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, “la principale istigatrice” di questa operazione. Ma Biden sarebbe anche “irritato” con l’ex presidente Barack Obama, ritenuto “il burattinaio” di questa presunta campagna contro di lui. 

    Intanto comunque, secondo le fonti citate dal The New York Times, il presidente Usa “non ha cambiato idea” e continua a volersi candidare alle presidenziali contro il suo predecessore Donald Trump, scampato il 13 luglio a un attentato e ormai sempre più in testa nei sondaggi. 

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