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    Usa, Trump verso il rimpasto: licenziata la vice del consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton

    Mira Ricardel, braccio destro del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Bolton, è stata rimossa. Mal sopportata da molti colleghi, si era scontrata con la First Lady Melania Trump per quetioni organizzative e relative alla gestione delle risorse del Consiglio per la sicurezza nazionale

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 15 Nov. 2018 alle 07:42 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:46

    Dopo Jeff Sessions, ex ministro della Giustizia, ora tocca a Mira Ricardel. Ilbraccio destro del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, è stata licenziata. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ceduto alla pressioni della moglie Melania e ha allontanato la fedele collaboratrice di Bolton, in carica da sette mesi.

    “Mira Ricardel continuerà a sostenere il presidente mentre lascia la Casa Bianca per lavorare a un nuovo incarico nell’ambito dell’amministrazione. Il presidente è grato alla signora Ricardel per il suo costante servizio al popolo americano e per aver perseguito in modo instancabile le priorità della sua sicurezza nazionale”, ha annunciato in una nota la portavoce di Trump, Sarah Sanders.

    Non sopportata da molti colleghi, compresi il capo di gabinetto John Kelly e il capo del Pentagono Jim Mattis, Mira Ricardel era entrata nel mirino della First Lady per uno scontro relativo al suo recente viaggio in Africa e all’utilizzo di risorse del Consiglio per la sicurezza nazionale. Inoltre, era stata accusata dallo staff di aver diffuso notizie false sul viaggio nel continente africano per danneggiare l’immagine dell’inquilina della Casa Bianca.

    Secondo la Cnn, sarebbe stata proprio la Ricardel, insieme al suo capo Bolton, a far trapelare ripetutamente indiscrezioni sull’imminente uscita di scena del segretario alla Difesa Mattis, con l’obiettivo di indurlo a rassegnare le dimissioni. Trump si sarebbe infuriato per l’affondo pubblico di Melania contro la Ricardel, lanciato a sua insaputa e all’indomani della sconfitta dei repubblicani alle elezioni Usa di metà mandato.

    Le dimissioni di Jeff Sessions – L’ex ministro della Giustizia aveva rassegnato le sue dimissioni il giorno dopo le elezioni di metà mandato, che si sono tenute il 6 novembre 2018.

    “Ringraziamo il ministro della Giustizia Jeff Sessions e gli auguriamo il meglio”, era stato il commento su Twitter del Tycoon, che aveva annuncianto l’entrata in scena di Matthew G. Whitaker, il capo di gabinetto al Dipartimento di Giustizia, che sostituisce temporaneamente il ministro uscente.

    La messa alla porta di Sessions, mandato via il giorno dopo le elezioni di metà mandato, non è stata una sorpresa. Il rapporto tra i due aveva conosciuto un momento di crisi  quando l’ormai ex ministro si era astenuto durante l’indagine sul Russiagate, che nel 2017 aveva delegato al suo vice Rod Rosenstein.

    La scelta era stata dovuta al fatto che Sessions, durante la fase della sua nomina, aveva nascosto al Senato i suoi incontri con l’allora ambasciatore russo negli Stati Uniti durante la campagna elettorale di Trump, per cui lavorava come senatore.

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