Un nuovo raid aereo degli Stati Uniti a nord di Baghdad, in Iraq, avrebbe provocato la morte di un comandante del gruppo paramilitare filo-iraniano Hashed Al Shaabi. Lo riporta la tv di Stato irachena senza citare il nome del comandante preso di mira. La notizia è stata rilanciata anche da Reuters.
Secondo alcuni media iraniani, tra cui l’emittente Press Tv, il comandante ucciso sarebbe Shibl al Zaid, leader di una milizia filo-iraniana, le Brigate Imam Ali, che sono una costola delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu).
La notizia è stata confermata anche da fonti del Pentagono, citate da Newsweek.
Il raid, secondo quanto riporta la polizia locale, avrebbe provocato anche altri morti e feriti, tra cui il fratello di Shibl al Zaid e cinque guardie del corpo.
Alcuni miliziani smentiscono però la morte di Shibl al Zaid, affermando che le bombe avrebbero colpito soltanto un convoglio medico.
Questa nuova operazione degli Stati Uniti, se confermata, arriva il giorno dopo l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, molto vicino alla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e considerato da alcuni il potenziale futuro leader del Paese.
L’uccisione di Soleimani ha fatto precipitare la crisi tra Iran e Stati Uniti, dopo l’uccisione di un soldato americano a Kirkuk, la risposta americana e il successivo assedio dell’ambasciata statunitense a Baghdad.