Stati Uniti: El Chapo condannato all’ergastolo per dieci capi di imputazione
Il narcotrafficante Joaquin Guzman, meglio conosciuto con il soprannome El Chapo, è stato condannato all’ergastolo per dieci capi d’imputazione.
La sentenza è stata emessa nel pomeriggio di mercoledì 17 luglio da una corte di New York.
Joaquin Guzman, di 62 anni, era già stato riconosciuto colpevole lo scorso febbraio per 10 capi di imputazione, che andavano dall’associazione a delinquere nell’ambito della criminalità organizzata al traffico di droga, dal riciclaggio di denaro sporco all’uso e traffico di armi da fuoco.
Prima della sentenza, El Chapo, che era presente in aula, ha preso la parola, lamentandosi della sua detenzione definita “una tortura psicologica, emotiva e mentale 24 ore al giorno”.
Guzman, inoltre, ha dichiarato che gli è stato negato un giusto processo, macchiato, a suo dire, dai pregiudizi dei giurati, influenzati dai media.
Estradato nel 2017 in qualità di leader del cartello messicano di Sinaloa, El Chapo è sotto processo a New York dal 6 novembre 2018.
Al centro del dibattimento vi è stata anche la ricostruzione della scalata al potere di Guzman, che è riuscito ad imporsi nel territorio tra Sinaloa, Chihuahua e Durango, noto come Triangolo d’Oro.
Con il tempo, El Chapo è riuscito ad assicurarsi la fornitura di cocaina dalla Colombia, sfruttando le rotte già esistenti per il traffico di marijuana ed eroina, fino a prendere il controllo del traffico di droga in Messico e non solo.
Il capo del cartello di Sinaloa, infatti, controllava il 90 per cento delle forniture di droga dirette negli Stati Uniti e in Europa.
El Chapo è riuscito a consolidare e mantenere in piedi il suo regno anche grazie alla rete di corruzione da lui stessa messa in piedi.
Uomo violento e senza scrupoli, durante il processo è emerso anche che Guzman, tra le varie atrocità commesse, drogava e violentava adolescenti di 13 anni per “sentirsi giovane”.
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