Sembrava vicino a una soluzione uno dei casi mediatici più famosi degli Stati Uniti, quello della scomparsa del piccolo Timmothy Pitzen, avvenuta nel 2011. Adesso invece le indagini sono punto e a capo.
Nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 aprile 2019, infatti, un bambino era stato visto vagare senza meta e in evidente stato di shock nelle strade di Newport, nel Kentucky. Soccorso da una donna, era stato portato alla polizia. Poi, l’incredibile rivelazione: “Sono Timmothy Pitzen. Sono appena scappato da due uomini che mi hanno tenuto prigioniero per sette anni”.
Ma l’esame del dna ha smentito le parole del ragazzino. A dichiararlo sono stati alcuni esponenti dell’Fbi, che hanno dunque messo fine alle speranze della nonna del bambino, che si era detta molto fiduciosa, e a tanti americani che si erano appassionati al caso.
Il caso di Timmothy Pitzen non è stato dunque ancora risolto. A quasi otto anni dalla scomparsa, dunque, la polizia americana continua a brancolare nel buio. L’ultima volta, il ragazzino – che all’epoca della scomparsa aveva 7 anni – era stato visto con la madre in un parco acquatico del Wisconsin.
La donna aveva prelevato il bambino da scuola senza avvertire il padre, poi si era messa in viaggio con lui. In due giorni hanno percorso in macchina più di 800 chilometri. Poi, però, la donna era stata ritrovata senza vita nella camera di un motel dell’Illinois. Accanto al cadavere, un bigliettino: “Timmothy è al sicuro con persone che lo ameranno e proteggeranno”.
Da allora, del bambino non si è saputo più nulla, fino alla rivelazione del ragazzino ritrovato nel Kentucky. E adesso resta da chiarire proprio la posizione di questo bambino, che dopo aver detto di essere Timmothy Pitzen ha raccontato agli agenti di essere stato prigioniero per 7 anni, in un motel di Cincinnati, di “due uomini tatuati e palestrati, con fisico da body-builder”.