Ieri, venerdì 24 giugno, la Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte sancì il diritto all’interruzione di gravidanza per tutte le donne americane, senza tuttavia che diventasse mai una legge. “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”, si legge nella sentenza della Corte Suprema, approvata con 6 voti a favore e 3 contrari. D’ora in poi saranno quindi i singoli governatori a decidere se concedere o restringere questo diritto, in un momento in cui diversi stati, tra cui il Texas e la Florida, hanno già varato norme che vietano l’interruzione di gravidanza e, nel caso dell’Oklahoma, in qualsiasi momento e anche in caso di stupro.
La storica decisione della Corte è una buona notizia per i repubblicani di tutto il Paese che da anni combattono la propria battaglia culturale contro il diritto all’aborto, culminata nella richiesta di abolire la sentenza avanzata dallo Stato del Mississipi ai giudici dell’alta Corte. Come rivelato dal Washington Post, inizialmente lo stato si era rivolto alla Corte Suprema per la sola convalida della legge del 2018 che restringeva la possibilità di interrompere la gravidanza, ma quando questa ha accettato di ascoltare il caso, gli obiettivi del Mississippi si sono ampliati, e tra le richieste è stata inclusa quella di ribaltare del tutto la legge sull’aborto.
Il cambio di atteggiamento da parte dei giudici federali, che fino a quel momento si erano sempre rifiutati di esaminare i casi che riguardavano l’interruzione di gravidanza prima del limite di 24 settimane (fissato da una successiva sentenza del 1992), è dipeso fondamentalmente dalla mutata composizione della Corte, che dopo l’elezione di Trump e la nomina di tre giudici ultra-conservatori ha spostato i suoi equilibri sempre più a destra.
Le reazioni alla decisione della Corte Suprema di abolire la sentenza sull’aborto
Durissime le reazioni dei democratici di tutto il Paese. “È una brutta giornata per gli Stati Uniti. Sono sbalordito, è una decisone crudele. Così torniamo indietro nel tempo”, ha dichiarato il Presidente Joe Biden in un discorso tenuto dopo la decisione della Corte suprema. “Roe v. Wade era la scelta giusta, la legge è stata abolita da tre giudici scelti da Trump e la Corte suprema ha tolto un diritto costituzionale. Il Congresso la ripristini perché la salute delle donne americane è a rischio, i medici saranno criminalizzati. La lotta non finisce qui”. Più tardi, in una nota, la Casa Bianca ha fatto sapere che Biden ha dato mandato al segretario alla Salute di garantire l’accesso delle donne alla pillola abortiva ed altri farmaci per “l’assistenza riproduttiva” approvati dalla Food and Drug Administration.
L’ex presidente Barack Obama ha detto che la Corte Suprema ha “attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani” con la sua decisione. “Ho il cuore spezzato per gli americani che hanno perso il diritto fondamentale di assumere decisioni informate in merito al loro corpo. È una decisione orribile, avrà delle conseguenze devastanti”, ha aggiunto la ex first lady Michelle Obama.
Il predecessore di Biden, Donald Trump, ha invece lodato la Corte Suprema, dicendo a Fox che la decisione vuol dire “seguire la Costituzione e restituire i diritti. È la volontà di Dio”. “La vita ha vinto”, ha commentato invece l’ex vicepresidente Mike Pence. Anche i principali leader dei repubblicani in Congresso hanno accolto con favore la sentenza, da Kevin McCarthy (“sentenza che salva vite umane”) a Mitch McConnell, secondo cui la decisione della corte sarebbe “coraggiosa e corretta”. “Una storica vittoria per la Costituzione e la società”, ha dichiarato.
“A coloro che vogliono un aborto nel Paese sappiate che qui siete le benvenute. Faremo ogni sforzo per assicurare che i servivi riproduttivi restino disponibili e accessibili per voi”, ha invece dichiarato il sindaco della grande mela, Eric Adams. Poco dopo la sentenza, i giudici liberal della Corte Suprema Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer, che hanno votato contro la decisione di capovolgere la Ros v. Wade, hanno detto che “tristemente”, molte donne “hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo”.
Dal Vaticano è invece arrivato il commento della Pontificia Accademia per la Vita: “Il parere della Corte mostra come la questione dell’aborto continui a suscitare un acceso dibattito. Il fatto che un grande Paese con una lunga tradizione democratica abbia cambiato la sua posizione su questo tema sfida anche il mondo intero”.
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