Oggi, 24 giugno 2022, la Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte sancì il diritto all’interruzione di gravidanza per tutte le donne americane, senza tuttavia che diventasse mai una legge. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. A maggio era stato Politico a pubblicare una prima bozza delle motivazioni che anticipavano la decisione.
Nel caso più seguito e controverso della corte da anni, la maggioranza dei giudici – tutti nominati da presidenti repubblicani – ha ritenuto che il diritto a porre fine a una gravidanza non si trovasse nel testo della Costituzione né nella storia della nazione. “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”. E’ quanto infatti si legge nella sentenza della Corte Suprema che abolisce la Roe v. Wade. La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari.
Una bozza trapelata nelle scorse settimane aveva indicato che la maggioranza dei ‘saggi’ erano favorevoli a ribaltare la Roe v Wade, suscitando vaste polemiche e proteste negli Usa. Su 50 Stati, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi piu’ restrittive in materia. Nove hanno dei limiti sull’aborto che precedono la sentenza ‘Roe v. Wade’, e che non sono ancora stati applicati ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti ‘divieti dormienti’ che dovrebbero entrare immediatamente in vigore.