Undici stati degli Stati Uniti hanno presentato ricorso contro i recenti tentativi dell’amministrazione Obama di espandere i diritti degli studenti transgender.
La Casa Bianca aveva emesso una direttiva qualche settimana fa in cui si autorizzavano tutti gli studenti a utilizzare i bagni pubblici degli istituti scolastici in base alla loro identità di genere e non al sesso biologico. La direttiva era arrivata in seguito all’approvazione, da parte di diversi stati, di leggi che limitavano i diritti delle persone transgender.
L’amministrazione Obama ha minacciato di sospendere gli ausili all’istruzione federale agli stati che non rispettano la direttiva.
Il Texas ad esempio, uno degli stati conservatori che contesta la direttiva, rischia di perdere 10 miliardi di euro di finanziamenti pubblici all’istruzione. “L’amministrazione Obama sta calpestando la Costituzione degli Stati Uniti”, ha detto il governatore del Texas Gregg Abbott.
Sono arrivate numerose critiche anche dal basso. Tanti genitori hanno espresso preoccupazione per la misura, dal momento che molti avrebbero potuto utilizzare questa “copertura” per compiere violenze. Argomento che non trova alcun riscontro nella realtà secondo il Dipartimento di giustizia.
Gli altri stati, oltre il Texas, ad aver fatto causa al governo federale sono Alabama, Arizona, Georgia, Louisiana, Maine, Oklahoma, Tennessee, Utah, West Virginia e Wisconsin.
Questi accusano il governo di oltrepassare i suoi poteri, invadendo le competenze che dovrebbero essere lasciate ai singoli stati.
L’amministrazione Obama aveva emanato le nuove linee guida in particolare dopo che la North Carolina aveva approvato una legge che imponeva alle persone transgender di usare i bagni pubblici in corrispondenza al proprio sesso biologico. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva definito quella norma discriminatoria.
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