Usa: Biden ordina al governo di acquistare veicoli elettrici e passare a fonti alternative
Azzerare le emissioni (nette) dell’intera macchina amministrativa statunitense e dare una spinta alla lotta alla crisi climatica. È l’obiettivo di un ambizioso piano lanciato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ieri ha imposto alle agenzie federali una tabella di marcia accelerata per la transizione verso fonti energetiche rinnovabili e a emissioni zero.
In una serie di ordini esecutivi Biden ha chiesto all’amministrazione federale di arrivare a utilizzare entro il 2030 solamente elettricità prodotta da energia eolica, solare o nucleare, di dimezzare entro il 2032 le emissioni prodotte dagli edifici e di acquistare solamente veicoli a emissioni zero entro il 2035.
Gli ordini di Biden puntano a ridurre del 65 percento le emissioni dell’amministrazione federale entro la fine del decennio, trainando il resto del paese verso il traguardo di una riduzione delle emissioni di combustibili fossili di almeno il 50 percento entro il 2030, annunciato dal presidente statunitense lo scorso aprile. Nelle intenzioni di Biden, entro il 2050 la quantità di CO2 emessa dalle agenzie federali dovrà essere interamente compensata dai tagli alle emissioni.
Una spinta decisa ai piani della Casa bianca per contrastare la crisi climatica, finora rallentati dagli scarsi progressi dell’iniziativa Build Back Better, il piano di spesa da 1.700 miliardi di dollari che ancora non è stata approvata dal Congresso. Secondo la presidenza, grazie alle nuove misure il governo “sosterrà la crescita delle industrie americane di energia pulita e tecnologia pulita” trasformando il modo in cui l’amministrazione “costruisce, acquista e gestisce i suoi beni e le sue attività”.
Provvedimenti come gli ordini esecutivi potrebbero correre il rischio di essere ribaltati in futuro da presidenti di diverso orientamento politico, come già avvenuto con le misure sul clima firmate dal precedente presidente democratico, Barack Obama. Tuttavia gli ordini emessi da Biden avranno il vantaggio di provocare effetti immediati sull’economia statunitense e i consumi energetici del paese, dato che intervengono direttamente sugli acquisti del settore pubblico e gli appalti pubblici. Come ricorda la Casa bianca, i provvedimenti influiranno sui 650 miliardi di dollari che l’amministrazione federale spende ogni anno in beni e servizi e avrà ricadute sui 300.000 edifici e i 600.000 veicoli riconducibili alle agenzie federali.
Il piano però non coprirà gli acquisti del dipartimento della Difesa, un’eccezione non da poco. Il Pentagono è infatti il dipartimento che spende di più all’interno dell’amministrazione federale ed è anche al primo posto per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica.