“All’Onu ci chiedono sempre di fare e donare di più. Quindi, quando prendiamo una decisione, su volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo di essere presi di mira da quelli che abbiamo aiutato. Giovedì ci sarà un voto che critica la nostra scelta. Gli Stati Uniti segneranno i nomi di chi voterà la mozione”.
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Tramite questo tweet l’ambasciatrice statunitense all’Onu, Nikki Haley, ha lanciato un avvertimento ai paesi che andranno a votare all’Assemblea generale dell’Onu sulla risoluzione che chiede al presidente Donald Trump di ritirare la dichiarazione con cui gli Stati Uniti hanno riconosciuto Gerusalemme capitale d’Israele.
At the UN we’re always asked to do more & give more. So, when we make a decision, at the will of the American ppl, abt where to locate OUR embassy, we don’t expect those we’ve helped to target us. On Thurs there’ll be a vote criticizing our choice. The US will be taking names. pic.twitter.com/ZsusB8Hqt4
— Nikki Haley (@nikkihaley) 19 dicembre 2017
Per essere approvata la risoluzione richiede una maggioranza dei due terzi dei voti. In Assemblea generale non ci sono paesi con diritto di veto ma l’organo non ha potere di rendere una risoluzione vincolante.
Su un’analoga proposta di risoluzione gli Stati Uniti hanno posto il veto lunedì 18 dicembre, trovandosi contro gli altri 14 membri del Consiglio di sicurezza, compresa l’Italia.
Dopo quel voto, l’ambasciatrice Haley aveva usato un linguaggio simile: “è un insulto e un affronto che non dimenticheremo”.