L’Unione europea non importa abbastanza dagli Stati Uniti, secondo l’ex presidente repubblicano Donald Trump, che ha minacciato i Paesi del Vecchio continente: “Dovranno pagare un prezzo elevato”.
“Vi diro’ una cosa, l’Unione europea sembra così carina, così adorabile, vero? Tutti i bei Paesini europei che si uniscono”, ha dichiarato il magnate newyorkese durante il comizio tenuto ieri (nella notte italiana) ad Allentown, in Pennsylvania, rilanciando il “Trump reciprocal trade act”. “Non comprano le nostre auto. Non comprano i nostri prodotti agricoli. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti. No, no, no, dovranno pagare un prezzo elevato”, ha promesso.
Se dovesse sconfiggere la vicepresidente democratica Kamala Harris e tornare alla Casa bianca, l’ex presidente statunitense Trump intende infatti imporre una tariffa del 10 per cento sulle importazioni negli Usa da tutti i Paesi e del 60 per cento sull’import dalla Cina, un provvedimento che andrebbe a colpire le filiere di approvvigionamento in tutto il mondo, innescando una probabile corsa globale ai dazi doganali.
Tali misure però potrebbero anche ritorcersi contro gli Stati Uniti. Secondo uno studio pubblicato oggi dalla London School of Economics (Lse), i dazi proposti da Donald Trump potrebbero ridurre il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Unione europea fino al -0,11 per cento mentre il danno per la Cina arriverebbe a un massimo del -0,68 per cento. Il danno per gli Usa invece potrebbe arrivare fino al -0,64 per cento del Pil. Tuttavia, secondo la Lse, “le ritorsioni da parte della Cina e dell’Ue peggiorerebbero probabilmente le condizioni economiche per tutte le parti coinvolte, innescando potenzialmente una dannosa guerra commerciale”.
Il costo di queste misure sarebbe comunque elevato e colpirebbe anche il nostro Paese. “L’impatto in Europa varierebbe comunque in modo significativo”, spiega lo studio pubblicato dalla Lse. “La Germania infatti potrebbe registrare un calo del Pil pari al -0,23 per cento, mentre in Italia il danno potrebbe essere trascurabile, attestandosi al -0,01 per cento del Prodotto interno lordo”. Il settore più colpito del Vecchio Continente sarebbe, ovviamente, quello dell’automotive, su cui Trump intende imporre una tariffa del 100 per cento.