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    Negli Stati Uniti aumenta il bilancio delle vittime dell’uragano Florence: almeno 32 morti

    Credit: AFP
    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 18 Set. 2018 alle 09:12 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:40

    Il passaggio dell’uragano Florence sulla costa est degli Stati Uniti ha provocato, finora, la morte di almeno 32persone.

    Le forze dell’ordine hanno reso noto che la 32esima vittima è deceduta in Virginia, a Richmond, in seguito al passaggio delle tempesta che continua a spostarsi verso Nord provocando allagamenti e inondazioni.

    Tra le persone  che hanno perso la vita, anche un neonato di soli tre mesi.

    Il bimbo è morto quando un grosso albero, abbattuto dalla tempesta, ha colpito la casa mobile in cui viveva con la famiglia spezzandola in due, secondo quanto riferito dal capo della polizia di Gaston County. I due genitori sono rimasti illesi.

    Le autorità temono che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi a causa delle piogge insistenti che rischiano di far gonfiare a dismisura i fiumi della zona, minacciano la rottura di dighe e potrebbero causare frane. Si teme anche l’inquinamento provocato dallo spargimento di materiali di scarto provenienti da discariche, impianti a carbone e imprese zootecniche.

    Le autorità della contea di Hoke hanno ordinato un’evacuazione obbligatoria per le persone che vivono vicino al McLaughlin Lake perché preoccupa una diga: potrebbe cedere a causa delle piogge che continuano a cadere nell’area. “È gravemente danneggiata e ci stiamo preparando al peggio”, ha dichiarato al Washington Post un responsabile dell’ufficio di gestione delle emergenze della contea di Hoke. “Non ha un bell’aspetto”.

    Ma altri sei fiumi della Carolina del Nord sono a rischio, tra i quali due – Little River e Rocky River- che sono in una situazione di “grave alluvioni”, il che significa che potrebbero esondare travolgendo strutture e strade in alcune zone lungo il corso d’acqua.

    Il governatore della North Carolina, Roy Cooper, ha riferito in una conferenza stampa che la parte orientale dello Stato ha registrato “danni significativi” e che il pericolo non è finito: la tempesta infatti, anche se declassata a “tropicale”, si sposta molto lentamente con “quantità monumentali di acqua”.

    Florence continua ad essere pericolosa ed estesa su sei Stati, mentre la Carolina del Nord resta nell’occhio del ciclone. Tra le località isolate, quella di Wilmington, con i suoi 120 mila abitanti, dove saranno inviati oggi per via aerea cibo e acqua.

    Circa 700mila persone sono rimaste senza elettricità.

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva invece commentato la tragedia con un tweet dove ha espresso la sue condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime dell’uragano Florence parlando di cinque morti quando il bilancio ufficiale era già salito a undici. Ma ha anche elogiato il “lavoro incredibile” fatto dall’Agenzia federale di gestione delle emergenze (Fema) e dai soccorritori.

    È stata diramata per la prossima settimana un’allerta alluvioni. Il centro della tempesta ha attraversato il South Carolina dirigendosi verso la città costiera di Myrtle Beach dopo aver lasciato circa 800mila case e aziende senza energia.

    A Jacksonville, più di 60 occupanti di un motel sono stati costretti ad evacuare l’edificio mentre lo stesso si stava sgretolando. Nella città di New Bern, invece, circa 150 persone sono rimaste bloccate dalle inondazioni.

    Circa 9.700 operatori della Fema sono stati dislocati in tutta l’area interessata dal ciclone.

    Nel complesso, un milione di persone sono state evacuate: gli stati di North e South Carolina, Virginia, Maryland, Georgia e Washington DC hanno dichiarato lo stato di emergenza. Le autorità locali hanno adottato misure straordinarie, come divieti di circolazione in alcune zone e coprifuoco.

    Florence potrebbe superare per forza ed effetti l’uragano Hugo, che ha causato danni per circa 8 miliardi di euro, oltre a costare la vita a 49 persone nel 1989.

    Nel settembre del 1999, l’uragano Floyd, categoria 2, scaricò 60 centimetri di acqua nella regione di Cape Fear, già messa alla prova dal precedente uragano Dennis. Il risultato fu il peggior disastro naturale della storia del North Carolina: decine di persone morirono e intere città vennero sommerse dall’acqua, mentre detriti, anche tossici, e animali morti, contaminarono l’acqua potabile.

    I cicloni tropicali, come l’uragano Florence, sono tra i fenomeni naturali più potenti e distruttivi in assoluto. Quelli che si formano nell’Oceano Atlantico prendono il nome di uragani, mentre in Asia sono chiamati tifoni.

    Sono prodotti da una complessa fenomenologia atmosferica, determinata da centri di minima pressione e aspirazione originati dalle elevate temperature equatoriali. È in questi centri che convergono i venti, con un moto spiraliforme suscitatore dei vortici. L’ampiezza dei cicloni può raggiungere un diametro di centinaia di chilometri.

    Nel 2017 l’uragano Harvey si è abbattuto dal nord-est del Messico fino alla Louisiana, provocando la morte di decine di persone.

    Furono invece oltre 1.900 le vittime dell’uragano Katrina, che colpì in particolare la città di New Orleans, in Louisiana (qui i peggiori uragani della storia degli Stati Uniti).

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