Due uomini hanno volato per circa 12mila chilometri e 11 ore nascosti nel carrello di atterraggio di un aereo, su un Boeing 747 della compagnia britannica British Airways in volo da Johannesburg, in Sudafrica, a Londra, nel Regno Unito.
Durante la fase d’atterraggio dell’aereo, mentre sorvolava il quartiere londinese di Richmond a un’altitudine di circa 426 metri, uno dei due uomini è precipitato sul tetto di un ufficio, morendo sul colpo. L’altro uomo, miracolosamente, si è salvato.
La vittima, non ancora identificata, è stata trovata dalla polizia la mattina del 18 giugno. Il superstite, un ragazzo sui 25-30 anni, si trova invece in ospedale, in condizioni critiche. Quando è stato trovato sull’aereo era in stato di incoscienza.
I due uomini hanno viaggiato in condizioni estreme: durante il volo, nella parte del velivolo in cui erano nascosti, le temperature scendono sotto i 60 gradi.
Un video del Guardian
“È scioccante che possano accadere fatti del genere davanti alle nostre case”, ha detto il reverendo Neil Summers, che ha tenuto una messa per la vittima, nella chiesa del quartiere dove è stato trovato il corpo.
“Così come le storie dei migranti che sfidano il mare per arrivare dal nord Africa in Europa, anche questo è un esempio di quanto siano disperate le persone che cercano di raggiungere il nostro Paese alla ricerca di una vita migliore”.
Nonostante le probabilità di sopravvivere siano minime, non è la prima volta che si verifica un caso simile: nel settembre del 2012 José Matada, un uomo di 26 anni, precipitò a Londra dopo aver volato nascosto nel carrello di un aereo partito dall’Angola.
Un grafico del Guardian illustra la rotta dell’aereo