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    L’Unione africana vuole lasciare in massa il Tribunale dell’Aia

    L'organizzazione panafricana ha adottato una risoluzione non vincolante cui si sono opposti solo Nigeria e Senegal. Il Sudafrica ha già ritirato l'adesione al Tpi

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Feb. 2017 alle 14:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:52

    L’Unione africana (Ua) vuole ritirarsi in massa dal Tribunale penale internazionale (Tpi). L’organizzazione panafricana, nella quale è stato appena riammesso il Marocco, ha adottato una risoluzione non vincolante martedì 31 gennaio 2017.

    La Nigeria e il Senegal si sono opposti, ma altri paesi, tra cui il Sudafrica e il Burundi, hanno già deciso di ritirare la propria adesione al Tpi, accusando la corte dell’Aia di minare la loro sovranità e di prendere di mira in modo sproporzionato gli stati africani. L’Ua ha anche affermato che intende tenere colloqui con il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per ristrutturare il Tpi.

    Il presidente sudanese Omar al-Bashir, accusato di genocidio e crimini di guerra in Darfur, era presente al vertice, che si è tenuto ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia.

    Nel 2015, il presidente sudafricano Jacob Zuma si rifiutò di prendere in custodia la controparte sudanese nonostante un ordine di cattura internazionale durante il vertice dell’Ua a Johannesburg.

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