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    Cinquemila bambini sono morti dall’inizio della guerra civile in Yemen

    Un bambino yemenita malnutrito. Secondo l'Unicef sono 400mila i bambini nella stessa situazione. Credit: Afp/ Mohammed Huwais

    L'agenzia dell'Onu in un rapporto racconta le drammatiche condizioni del paese dallo scoppio del conflitto nel marzo 2015

    Di Gianluigi Spinaci
    Pubblicato il 17 Gen. 2018 alle 10:44 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:35

    Secondo l’Unicef, sono oltre 5mila i bambini rimasti uccisi o feriti, “una media di cinque bambini al giorno”, e circa 400mila quelli che versano in condizione di grave malnutrizione, da quando è scoppiato il conflitto nello Yemen nel marzo 2015.

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    Il 16 gennaio l’agenzia per i bambini delle Nazioni unite ha presentato un rapporto che racconta di oltre 2 milioni di giovani yemeniti che hanno dovuto lasciare la scuola dall’inizio della guerra civile e l’intervento della coalizione militare saudita.

    Nel rapporto si legge che sono almeno 3 milioni i bambini nati in Yemen durante questo periodo, aggiungendo che questi neonati sono stati “segnati da violenze, sfollamenti, malattie, povertà, denutrizione e mancanza di accesso ai servizi di base”.

    Meritxell Relaño, rappresentante dell’Unicef in Yemen, ha dichiarato: “Un’intera generazione di bambini in Yemen sta crescendo senza conoscere altro che le violenze. I bambini yemeniti stanno subendo le conseguenze devastanti di una guerra che non hanno causato”.

    “La malnutrizione e le malattie dilagano, mentre i servizi di base collassano. Coloro che riusciranno a sopravvivere porteranno probabilmente le cicatrici psicologiche e fisiche del conflitto per il resto della loro vita”, ha continuato Relaño.

    Leggi anche: Che schifo le bombe italiane sganciate sui civili in Yemen. Ma il pacifismo rende poveri, le guerre dei sauditi no

    Il rapporto dell’Unicef riporta che ad oggi sono più di 11 milioni i bambini che hanno necessità di assistenza umanitaria.

    Oltre metà di loro non ha accesso all’acqua potabile o a servizi igienici adeguati e neanche la metà delle strutture sanitarie presenti nel paese sono pienamente operative.

    Con la stesura di questo rapporto l’Unicef chiede che si raggiunga immediatamente una soluzione politica pacifica per porre fine alle violenze in Yemen, ricordando gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario, che prevedono di proteggere incondizionatamente i bambini durante un conflitto.

    A tal fine si invoca la revoca delle restrizioni sulle importazioni nel paese.

    In un post su Facebook, il primo ministro del governo ufficiale yemenita, Ahmed bin Dagher, ha pubblicato una lettera agli alleati chiedendo aiuti economici per il paese al fine di “salvare gli yemeniti dalla carestia”.

    Dagher ha esortato gli stati amici a trasferire denaro presso la banca centrale di Aden, la capitale di fatto del suo governo dopo che i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran lo hanno allontanato da Sana’a.

    L’Unicef ha lanciato un appello umanitario da 312 milioni di dollari, indispensabili per continuare a rispondere ai bisogni immediati dei bambini yemeniti.

    Secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità, da quando l’Arabia Saudita e i suoi alleati si sono uniti alla guerra del governo contro gli Houti sono morte oltre 9mila persone, innescando quella che l’Onu ha definito la peggiore crisi umanitaria del mondo.

    Già prima di questa nuova escalation del conflitto lo Yemen era il paese più povero del Medio Oriente e uno fra i più poveri al mondo.

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