Si stima siano state oltre 10mila le persone che hanno partecipato al corteo del Gay Pride a Budapest ieri, sabato 24 luglio 2021. L’appuntamento quest’anno ha rappresentato anche un’occasione di protesta contro la legge – fortemente sostenuta dal premier ungherese Viktor Orban e approvata dal Parlamento lo scorso 15 giugno – che vieta la condivisione ai minorenni di qualsiasi contenuto che promuova l’omosessualità o il cambio di sesso.
La legge anti-Lgbt dell’Ungheria è duramente contestata anche dalla Commissione europea: la presidente Ursula von der Leyen l’ha definita “vergognosa” e ha avviato un procedimento contro Budapest per discriminazione della comunità omosessuale e transessuale esortando il Parlamento magiaro a cancellare la norma entro due mesi.
Per tutta risposta Orban ha deciso di sfidare l’Ue annunciando la convocazione di un referendum sulla legge anti-Lgbt da sottoporre ai cittadini ungheresi.
“Tantissimi di noi hanno paura e pensano di non avere più un futuro in questo Paese”, ha dichiarato il portavoce del Budapest Pride, Jojo Majercsik. Ma la mobilitazione di ieri, secondo l’attivista, è “un segno che la comunità non si farà intimidire”.
Alla manifestazione pro-Lgbt in Ungheria hanno partecipato anche alcuni politici italiani, tra cui il deputato del Pd Alessandro Zan, primo firmatario del contestato disegno di legge contro l’omotransfobia.