Viktor Orban ha deciso di convocare un referendum sulla legge che vieta la rappresentazione di persone gay nei libri di testo scolastici in Ungheria, al centro del braccio di ferro con l’Unione europea. Il premier lo ha annunciato in un video su Facebook, affermando che la misura ha l’obiettivo di vietare la “promozione dell’omosessualità” nei confronti dei minori. Ma secondo Bruxelles la legge discrimina la comunità Lgbtq. La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione, lasciando a Budapest due mesi per dare una risposta, dopo aver anche chiesto al governo di ritirare la legge.
“L’omosessualità viene equiparata alla pornografia. Questa legge utilizza la protezione dei bambini (…) al fine di discriminare le persone per il loro orientamento sessuale”, ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, aggiungendo che la legge è contraria alla protezione delle minoranze e al rispetto dei diritti umani e “contraddice profondamente i valori fondamentali dell’Ue”.
“Ultimamente la Commissione ricatta l’Ungheria per il fatto che difende i minori”, ha detto il ministro della Giustizia, Judit Varga, in una reazione su Facebook alla valutazione della Commissione europea su Stato di diritto e indipendenza della giustizia in Ungheria. A corroborare la decisione di oggi il presidente ungherese fa riferimento al referendum di cinque anni fa, quando i cittadini dimostrarono, “la volontà comune del popolo di impedire a Bruxelles di obbligarci ad accogliere i migranti. Li abbiamo fermati allora, possiamo fermarli ora”, ha sottolineato.