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    Ungheria, passa la legge che vieta di aiutare i migranti

    Il muro lungo il confine ungherese

    Il provvedimento rende perseguibile legalmente chi fornisce informazioni, consiglio legale e persino cibo ai migranti. Modificata anche la Costituzione contro le quote Ue dei migranti

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 22 Giu. 2018 alle 14:25 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:15

    Il parlamento ungherese ha approvato una legge che rende illegale aiutare i migranti irregolari che cercano di ottenere asilo nel paese.

    Il provvedimento era stato proposto dal governo, guidato dal premier Viktor Orban.

    La legge rende punibile la stampa di volantini con informazioni utili per i richiedenti asilo, così come offrire loro cibo o consigli legali.

    La pena andrà da pochi giorni fino ad un anno di carcere e servirà a fermare chi cerca di far entrare nel paese gli immigrati e di aiutarli ad ottenere il permesso di asilo.

    Inoltre, è stata anche approvata la modifica della Costituzione per evitare che i paesi europei possano trasferire in Ungheria i richiedenti asilo, in aperta sfida alla politica comunitaria in tema di immigrazione.

    L’emendamento è stato approvato con 159 sì e 5 voti contrari e rende più difficile ottenere il riconoscimento del diritto d’asilo.

    Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia si oppongono al programma dell’Unione Europea che prevede il ricollocamento di 160mila rifugiati provenienti dalla Siria e dall’Eritrea e che si trovano al momento in Italia e in Grecia.

    La distribuzione dei migranti serve a dare sollievo ai due paesi meridionali e ai centri di accoglienza, ormai sovraffollati.

    Il Parlamento ungherese ha discusso e approvato il disegno di legge nonostante siano pochi i migranti che cercano di entrare in Ungheria in questo momento, a causa della recinzione costruita sul confine meridionale.

    Nel 2015 circa un milione di immigrati hanno cercato di entrare in Unione Europea passando per l’Ungheria.

    La legislazione è stata chiamata “Stop Soros Act”. Il nome rispecchia l’antipatia del governo Orban nei confronti del magnate George Soros, accusato di incoraggiare l’immigrazione musulmana in Europa.

    Soros, ungherese di nascita, ha respinto nuovamente questa accusa in un discorso al “think tank” del Consiglio europeo per le relazioni estere a Londra.

    “Il signor Orban sta sfidando i valori fondamentali dell’UE”, ha dichiarato.

    Di recente, George Soros ha deciso di chiudere la sede della sua Fondazione in Ungheria a causa del clima “sempre più repressivo” che vige nel paese.

    La Open Society Foundations, che finanzia le organizzazioni non governative, sposterà i suoi uffici a Berlino, in Germania.

    La fondazione era stata spesso attaccata verbalmente e legalmente dal governo ungherese e lo stesso Orban durante la campagna elettorale aveva promesso di bloccare le attività di Soros nel paese

    Uno degli slogan della campagna elettorale del premier ungherese, riconfermato un mese fa alle elezioni di aprile, era “Stop Soros”.

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