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    Una sentenza contro l’austerità

    La Corte Costituzionale portoghese blocca alcuni tagli salariali previsti dal pacchetto austerità del governo

    Di Michele Teodori
    Pubblicato il 8 Apr. 2013 alle 11:25 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:12

    La più alta corte del Portogallo ha stabilito l’illegalità di alcuni dei tagli salariali impopolari previsti all’interno del bilancio statale di quest’anno, privando il governo di circa 1,4 miliardi di euro di entrate.

    La decisione della corte dello scorso venerdì è una brusca battuta d’arresto per la strategia di austerità concordata tra il governo e i creditori esteri. Lisbona ha ricevuto 78 miliardi di euro dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea in cambio dell’introduzione di tagli alla spesa e aumenti delle tasse.

    La Corte Costituzionale del Portogallo ha impugnato quattro delle nove misure di austerità introdotte lo scorso anno. La sentenza ha lasciato il governo senza 1,4 miliardi di euro di introiti, più di un quinto dei 5 miliardi previsti dal pacchetto di austerità del 2013.

    Nella sentenza si legge che le misure di bilancio che riguardano indennità di ferie per dipendenti pubblici e pensionati, e altri tagli di austerità che riducono le indennità di malattia, sono incostituzionali. Per la Corte le misure individuate erano in contrasto con le garanzie di parità scritte nella Costituzione del Paese. I lavoratori del settore privato infatti non sono interessati dalle misure di austerità.

    In un discorso tenuto domenica, il primo ministro Pedro Passos Coelho ha avvertito che il suo governo sarebbe stato costretto a tagliare ancora di più la spesa pubblica.

    Nel maggio 2011, il Portogallo è diventato il terzo Paese della zona euro, dopo la Grecia e l’Irlanda, a negoziare un piano di salvataggio internazionale. Da allora, tuttavia, il Portogallo non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi di bilancio previsti. La sua economia ha invece continuato a sprofondare in una delle recessioni più gravi e prolungate in Europa, stimolando scioperi e manifestazioni.

    Il Portogallo ha l’obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 5,5 per cento del prodotto interno lordo quest’anno dal 6,4 per cento nel 2012. Ma la recessione ha spinto il tasso di disoccupazione del Portogallo al 17.5 per cento. L’economia portoghese si è inoltre contratta del 3,2 per cento lo scorso anno e la Banca del Portogallo prevede un’ulteriore riduzione del 2,3 per cento quest’anno, il terzo consecutivo di recessione.

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