Un istituto scolastico privato di Berlino, l’Evangelical School Berlin Centre (ESBC), sta cercando di “reinventare il concetto di scuola”
attraverso metodi decisamente anticonformisti, che si discostano nettamente da
quello che normalmente si associa al luogo dell’apprendimento per eccellenza.
Nella scuola in questione non vengono assegnati voti agli
studenti fino ai ai 15 anni, non c’è un orario fisso e sono gli alunni a
decidere quali materie seguire e quando dare gli esami.
Ma questo è solo l’inizio:
se si escludono materie di base come matematica, tedesco, inglese e studi
sociali, che sarebbe facile trovare in qualsiasi scuola, altri corsi hanno nomi
come “Responsabilità” e “Sfide”, in cui può capitare che ai
ragazzi tra i 12 e i 14 anni vengano assegnati circa 150 euro con cui
pianificare da soli “un’avventura” come andare in kayak, lavorare in una
fattoria o fare trekking all’estero.
Secondo la preside della scuola, Margret Rasfeld, questo
genere di approccio è motivato dal modo in cui le nuove tecnologie e le
esigenze del mercato del lavoro contemporaneo stanno cambiando i requisiti
richiesti a un giovane nel momento in cui esce dalle istituzioni scolastiche.
Se con Internet è più facile ottenere nozioni che in passato sarebbero state
materia di studio, ora “l’abilità più importante che una scuola può insegnare
ai suoi studenti è la capacità di motivare se stessi”.
Il fatto che in Germania ciascuno dei 16 stati federali prevede
un proprio sistema di istruzione rende possibile questo genere di “apprendimento
libero”, ma questo non vuol dire che all’Evangelical School Berlin Centre gli
studenti non abbiano delle regole da rispettare: per esempio, gli studenti che
si distraggono o disturbano durante le lezioni devono venire a scuola anche di
sabato mattina.
Tutto questo sarebbe forse motivo di dubbio sull’effettiva
utilità di un metodo simile, se non fosse per il fatto che la ESBC negli ultimi
anni sta ottenendo risultati pratici molto notevoli, considerando che l’istituto
risulta tra le migliori scuole di Berlino nell’ambito delle graduatorie per
valutare i risultati degli studenti tedeschi.
La preside della scuola ora vorrebbe esportare i suoi metodi
su scala nazionale, e considerando il grande successo riscosso finora, sembra
che ci siano buone probabilità che ciò avvenga.