Uomini armati dappertutto. Preghiere forzate. Niente musica e nessun intrattenimento.
A volte s’incontrano anche donne, rigorosamente coperte dal velo integrale, munite di kalashnikov AK-47, dal quale non si separano nemmeno per accompagnare i figli al parco giochi.
In questo video, filmato segretamente da una donna che ha rischiato la vita, entriamo nella città di Raqqa, roccaforte degli jihadisti dell’Isis.
Un uomo a bordo di un suv che si era accorto della sua presenza da lontano, la richiama e le dice: “Ehi tu, vieni qui, devi comportarti meglio quando sei in pubblico.” La donna risponde: “Perché?”. Lui: “Perché ti si vede la faccia”. Lei è obbligata a chiedere scusa, ironizzando sul fatto che il sul velo sia “forse troppo trasparente”. L’uomo infine ribatte: “Devi fare attenzione quando ti copri. Dio ama le donne che si coprono”.
Il video continua poi all’interno di un internet point al centro di Raqqa, dove alcune donne usano i computer per comunicare con le loro famiglie in Francia via Facebook, e-mail o Skype. Alcune di loro parlano in francese perfetto. Riferiscono ai famigliari di non voler tornare in Francia, perché lì stanno bene. “Non torno indietro mamma, te lo dico chiaramente”.
Le donne aggiungono di non lasciarsi influenzare da quello che vedono in televisione sulla violenza in Siria. “Tutto quello che vedi in tv è falso, non c’è bisogno di preoccuparsi. In tv esagerano qualunque cosa”.
L’arrivo di queste donne, che si sposano e si ricongiungono con i propri mariti qui a Raqqa, fa parte della propaganda e la strategia dei fondamentalisti, si legge nella trascrizione del video con i sottotitoli tradotti in italiano sul sito della Stampa, che ha pubblicato il video.
In Siria ci sono al momento circa 150 donne francesi al fianco di diversi gruppi islamici combattenti.