La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato due leggi che ora dovranno ricevere l’ultimo via libera dal Senato: la prima introduce severe multe per chi promuove idee omosessuali tra i minori, la seconda prevede fino a tre anni di prigione per le offese dirette al sentimento religioso.
436 voti, nessun contrario e solo un’astensione per la legge anti propaganda gay, mentre 308 voti favorevoli e 2 contrari è stato il risultato ottenuto dal secondo provvedimento.
Potrebbe così essere estesa a tutto il territorio nazionale una legge, quella del divieto di propaganda omosessuale, che già era in vigore a livello regionale a San Pietroburgo, Kaliningrad e altre città russe. Il testo della norma era già stato criticato nella prima lettura di gennaio.
La parola ‘omosessuale’ è stata ora sostituita dall’espressione ‘orientamenti sessuali non tradizionali’, ma per Human Rights Watch non basta e considera la legge come discriminante nei confronti della comunità Lgbt. “Se utilizzata in maniera crudele potrebbe causare tragedie umane”, ha detto Vladimir Lukin, commissario russo per i diritti umani.
In Russia, fino al 1993, l’omosessualità era considerata un reato, e fino al 1999 una malattia mentale. Secondo un sondaggio Tsiom, l’88 per cento della popolazione è favorevole a questo nuovo provvedimento.
Non sono comunque mancate le proteste: gruppi di manifestanti hanno fatto sentire il loro dissenso di fronte alla sede della Duma attirando i malumori dei passanti. La “protesta del bacio”, così l’hanno chiamata, è stata interrotta dal fermo di venti persone da parte della polizia russa.
“Non sosterrò mai una legge che discrimina certi gruppi di persone – afferma un’attivista davanti la Duma – le persone sono tutte uguali e certamente le coppie dello stesso sesso non fanno parte della categoria delle persone sbagliate”.
In Russia c’è la convinzione che questa legge possa facilmente venire approvata anche da parte del parte del Senato. In merito Vladimir Putin ha affermato che “La Russia ha un problema demografico ed io ho il dovere di occuparmi dei diritti di quelle coppie che generano prole”.
“La legge aiuta a proteggere i bambini dalla manipolazione delle informazioni da parte delle minoranze che promuovono la sodomia”, aveva in precedenza detto Dmitry Pershin, capo del Consiglio dei Giovani della Chiesa Ortodossa, quando un provvedimento simile era stato approvato nell’area di San Pietroburgo
La nuova misura va contro la Convenzione Europea sui diritti umani. La Germania aveva espresso il suo dissenso riguardo il provvedimento russo già a gennaio, quando la legge era stata proposta per la prima volta. Il ministro degli Esteri Guido Westerwelle si è detto “personalmente deluso” e aveva avvertito che i rapporti tra Unione Europea e Russia potrebbero essere compromessi in futuro, se Mosca non decidesse di tornare sui suoi passi.
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