Secondo il quotidiano francese d’ispirazione cattolica La Croix, tra le persone uccise a Nizza ci sono ben 30 musulmani, più di un terzo delle vittime di Mohamed Lahouaiej Bouhlel.
Tra di loro c’è Fatima Charrihi, una fedele che frequentava la moschea cittadina, racconta l’imam di Nizza e presidente dell’Unione dei musulmani delle Alpi marittime, Otmane Aissaoui. La 62enne era arrivata a Nizza dal Marocco all’età di vent’anni per raggiungere il marito, un operaio edile. Aveva sette figli.
Ma ci sono anche dei bambini, come Mehdi, 12enne figlio di un arbitro, la cui sorella gemella è ancora in coma, e Kylian, 4 anni, che era venuto da Lione per assistere allo spettacolo ed è rimasto ucciso insieme alla mamma Olfa. Una ventina delle vittime di Bouhlel sono suoi concittadini, tunisini come lui.