Domenica 17 luglio, una persona è stata uccisa mentre alcune sono rimaste ferite in seguito all’assalto di un gruppo armato che ha sequestrato la sede della polizia e degli interni a Yerevan, in Armenia. Lo hanno reso noto media locali, citati da Russia Today.
L’emittente che per primo ha riportato la notizia non ha identificato le persone coinvolte nell’attacco, ma altri media hanno dichiarato in seguito che il capo della polizia locale, Valery Osipyan, è tenuto in ostaggio.
L’attacco è iniziato quando un gruppo armato a bordo di un camion ha speronato i cancelli del quartier generale della polizia prendendo il controllo dell’edificio.
Si ipotizza che l’attacco sia stato lanciato per chiedere la liberazione di una illustre figura dell’opposizione armena, Jirair Sefilyan, arrestato il 20 giugno scorso, dopo che le autorità avevano scoperto un complotto che mirava a colpire alcuni edifici e strutture di telecomunicazione a Yerevan.
Эвакуируют жителей прилегающего к базе квартала#Armenia #Армения #Ереван #Yerevan #путч #мятеж pic.twitter.com/1jscG9UaSp
— Stepan Vardanyan (@styoplotr) 17 luglio 2016
Secondo una dichiarazione ufficiale fornita dal servizio di sicurezza nazionale armeno, le autorità locali sarebbero in trattative con gli aggressori.
PHOTOS: Police deployment in #Yerevan after #Erebuni police precinct was taken by an armed group – @AlexKokcharov
— Conflict News (@Conflicts) 17 luglio 2016
Qui sotto alcuni stralci del comunicato diffuso dal servizio di sicurezza nazionale:
“Oggi, in mattinata, un gruppo di aggressori armati ha preso d’assalto una sede della polizia armena e sta tenendo in ostaggio alcune persone all’interno. Al momento stiamo trattando con il gruppo armato per garantire la loro resa pacifica”, si legge nel comunicato che precisa come i sostenitori del gruppo armato ha diffuso false informazioni su “una ribellione armata” attraverso i social media.
“Si stanno diffondendo informazioni non coerenti con la realtà. Gli organi governativi stanno lavorando alacremente e le forze dell’ordine stanno mantenendo l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.
I sostenitori di Sefilyan avevano dichiarato in precedenza la loro intenzione di “cambiare lo stato delle cose in Armenia” incitando una vera e propria “ribellione armata”.
Lo scorso ottobre, Jirayr Serfilyan e il suo movimento di opposizione, “New Armenia”, avevano annunciato di voler promuovere e incentivare un processo “di disobbedienza civile e un cambiamento ai vertici del potere”.
“Promuovere un passaggio di potere solo attraverso delle elezioni è impossibile: questo può essere raggiunto solo con una ribellione armata del popolo”, ha ribadito Sefilyan nel corso di una manifestazione pubblica, prima del suo arresto.
(Qui sotto un video mostra le operazioni in corso davanti alla sede della polizia di Yerevan)