“Mi chiamo Abu Jafar e sono un medico legale di Aleppo. Lancio un SOS, questo potrebbe essere il mio ultimo appello. Chiedo alla Comunità internazionale, ai giornalisti, alle organizzazioni per i diritti umani di fare tutto il possibile per fermare il massacro in corso ad Aleppo. Ci sono morti ovunque, stanno colpendo gli ultimi sopravvissuti e persino le pietre. Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno del vostro aiuto come esseri umani. Forse questo è l’ultimo appello che lancio ai paesi del mondo. Mi rivolgo a chiunque abbia a cuore il nostro destino, a chi lavora per i diritti umani, agli osservatori. Fermate il massacro. Aleppo sta morendo ed esala i suoi ultimi respiri”.
Questo è l’appello di Abu Jafar, l’uomo che tenta di restituire la dignità ai corpi dei morti di Aleppo. Un medico forense che lavorava al servizio del regime di Assad e che si è schierato con i ribelli dopo essere stato testimone dell’atroce massacro del fiume Quwaig, simbolo della guerra civile siriana, nel quale decine civili siriani furono giustiziati per sospetta alleanza con i ribelli.
Dal quel giorno Abu Jafar si è dedicato instancabilmente a documentare e registrare le morti avvenute ad Aleppo nel corso del conflitto. Attraverso la raccolta del DNA e le foto di tutti i cadaveri, il medico legale, con un gruppo di assistenti, sta realizzando un importante archivio dei decessi, affinché i documenti possano essere utilizzati come prove qualora Assad venisse processato per i crimini di guerra del regime.
“Quando arriverà il giorno giusto queste documentazioni aiuteranno a portare giustizia al popolo della Siria”, ha dichiarato Jafar.
(Qui sotto il video della testimonianza del medico legale Abu Jafar. Credit: Channel4)