L’Ue chiede lockdown più rigidi, dice stop ai viaggi non essenziali e istituisce zone “rosso scuro” con test obbligatori alla partenza e quarantena all’arrivo, ma lascia aperte le frontiere interne. È questo l’esito del summit in teleconferenza sulla pandemia di Covid-19 che si è tenuto ieri sera tra capi di Stato e di governo dell’Unione europea.
L’incontro è arrivato poco dopo l’allarme dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, sulla diffusione delle varianti del virus all’interno dell’Unione. L’Ecdc infatti ha rivisto il livello di rischio portandolo a “molto alto”.
Misure più rigorose contro le varianti
Al momento le varianti sotto osservazione sono quella britannica, quella sudafricana e quella brasiliana, che non è ancora stata individuata in Europa. L’Ecdc ha invitato i governi ad attivare i laboratori per il sequenziamento del virus, migliorare il tracciamento dei contatti, accelerare le vaccinazioni.
Ha chiesto inoltre di rinforzare le misure restrittive e impedire i viaggi non essenziali, una richiesta arrivata anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che in caso contrario aveva preannunciato la possibile chiusura delle frontiere.
Ue: nuovi lockdown, zone rosso scuro e stop ai viaggi non essenziali
Proprio a causa della preoccupazione per la diffusione delle varianti, durante il vertice i leader hanno evocato nuovi lockdown generalizzati. “Bisogna mantenere o rinforzare le misure restrittive”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Dietro la spinta di Merkel, ma anche del presidente francese Emmanuel Macron, i leader europei hanno deciso l’introduzione di test obbligatori alla partenza e quarantena all’arrivo per chi viaggerà da aree ad alto rischio, che verranno identificate con una nuova colorazione, rosso scuro.
“Abbiamo previsto delle zone ‘rosso scuro’ dove la circolazione del virus è molto alta e crediamo che per queste zone serviranno delle restrizioni di viaggio che possono essere test e quarantena”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del video summit.
Nuove misure restrittive saranno adottate inoltre per limitare i viaggi non essenziali all’interno dell’Unione. Michel ha dichiarato che i leader sono “totalmente convinti della necessità di mantener le frontiere Ue aperte per mantenere il funzionamento del mercato interno” ma “per i viaggi non essenziali occorre prevedere restrizioni, e ci mobiliteremo per coordinamento su questo punto”.
Dalla riunione dei leader inoltre è arrivato il via libera al mutuo riconoscimento dei test rapidi tra partner europei, una premessa necessaria per eventuali check ponti medici ai confini interni. È stata respinta invece l’idea di un passaporto vaccinale per viaggiare tra gli Stati membri, proposta dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e sostenuta da Spagna e Malta.
Accelerare con le vaccinazioni
I leader Ue concordano sulla necessità di accelerare le vaccinazioni e appoggiano la proposta della Commissione di vaccinare il 70 per cento della popolazione entro l’estate, purché le aziende rispettino i tempi di consegna delle dosi in base agli impegni presi. “I vaccini devono essere distribuiti nello stesso momento e pro quota, in base alla popolazione”, ha ricordato il presidente Michel. La Germania ieri ha aperto ad accordi sulla produzione e sull’uso del vaccino russo Sputnik V se sarà approvato dall’Ema. Per il momento, solo l’Ungheria ha già dato semaforo verde.
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