Ucraina, la vicepremier Stefanishyna accusa la Russia di genocidio: “Storie orribili di donne violentate e uccise”
Una coalizione internazionale, che comprenda gli Stati Uniti, l’Unione Europea e l’Asia per sostenere le forze ucraine e contrastare la Russia. È l’appello lanciato oggi dalla vice prima ministra ucraina Olga Stefanishyna, intervenuta a Sky News per chiedere l’intervento esterno della comunità internazionale per aiutare il suo paese a continuare a resistere all’invasione russa lanciata il 24 febbraio scorso. Nell’intervista alla trasmissione Sophy Ridge On Sunday, Stefanishyna ha detto di ritenere “assolutamente” che quanto stia avvenendo in Ucraina rappresenti un genocidio. “Putin e il Cremlino sono criminali di guerra”, ha detto la vicepremier ucraina, che ha parlato di “storie orribili” di donne “che sono state violentate per ore e poi assassinate”. “Ogni singolo soldato che ha commesso questo crimine di guerra sarà ritenuto responsabile”, ha detto. “Donne ucraine, rimarremo unite e prevarremo”, ha aggiunto Stefanishyna che ha sottolineato la necessità che “tutti i leader politici del mondo” formino una “coalizione anti-guerra”. La stessa accusa di violenze e abusi contro civili è stata rivolta nelle scorse ore dal sindaco di Brovary, Igor Sapzhko. “I soldati russi violentano le donne ucraine”, ha detto, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il sindaco della cittadina situata pochi chilometri a est di Kiev. “Sappiamo che avviene, lo raccontano sottovoce tanti tra coloro che scappano dalle zone occupate”, ha continuato. “È un problema grave, ancora non capiamo quanto sia diffuso. Ma siamo già a conoscenza di casi specifici”.