L’ambasciatore Usa Sullivan ha consegnato al ministero degli Esteri russo la risposta scritta di Washington alle garanzie di sicurezza sull’Ucraina chieste da Mosca. Il segretario di stato Blinken ha reso noto che gli Stati Uniti non diffonderanno il documento. Ha auspicato un analogo comportamento da parte russa: “La riservatezza – ha detto Blinken – aiuterà i colloqui diplomatici”.
Nel documento, però, sembra che le richieste russe siano state dichiarate “inammissibili”. Vi sarebbe inoltre contenuto “un serio percorso diplomatico da seguire, qualora la Russia lo volesse”.
“Una minaccia contro l’Ucraina – ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Ue Michel – è una minaccia contro l‘Europa. Sosteniamo una de-escalation attraverso vari canali diplomatici. Qualsiasi aggressione porterà a conseguenze gravi”.
Per la Nato “le tensioni e i disaccordi vanno risolti tramite il dialogo e la diplomazia, non attraverso la forza o la minaccia di usare la forza”. Il segretario generale Stoltenberg, in una conferenza stampa a Bruxelles, ha dichiarato che “la Russia ha tagliato i legami diplomatici con la Nato. Questo rende il dialogo più difficile. Dovremmo ristabilire i rispettivi uffici a Mosca e a Bruxelles. Occorrerà fare uso dei canali esistenti per la comunicazione tra forze armate, per promuovere la trasparenza e ridurre i rischi. Si dovrà anche istituire una hot line civile per uso d’emergenza”.
Voci insistenti individuano la metà di febbraio come probabile data di inizio dello scontro armato.