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    Ucraina, strage di civili a Kherson: almeno 16 morti e 64 feriti. Zelensky: “Stiamo combattendo il male assoluto”

    Credit: Ansa
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 25 Dic. 2022 alle 10:47 Aggiornato il 25 Dic. 2022 alle 10:49

    Ucraina, strage di civili a Kherson: almeno 16 morti e 64 feriti. Zelensky: “Stiamo combattendo il male assoluto”

    Almeno 16 persone sono morte in un attacco contro il mercato e altri obiettivi civili nella città di Kherson, il bilancio più sanguinoso nell’ultimo periodo della guerra in Ucraina. La città, recentemente riconquistata dalle forze ucraine, e la regione circostante è stata bombardata 74 volte nella giornata di ieri. “Questo è terrore, questo è uccidere per intimidire e per divertimento”, ha accusato il presidente ucraino Volodimir Zelensky, che sul suo canale Telegram ha pubblicato foto di auto in fiamme e corpi fuori da un negozio di alimentari. Secondo il presidente ucraino l’attacco, in cui sono rimaste ferite almeno 64 persone, è avvenuto “alla vigilia di Natale, nella parte centrale della città”. “Queste non sono strutture militari. Questa non è una guerra secondo le regole definite”, ha detto Zelensky, che ha puntato il dito contro le forze russe.

    “C’erano civili lì, ognuno dei quali viveva la propria vita, si occupava dei propri affari”, ha detto Yuriy Sobolevsky, vicepresidente del consiglio regionale di Kherson, secondo cui un missiile è atterrato vicino a un supermercato nei pressi di una piazza centrale della città. Secondo il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, l’attacco a Kherson sarebbe un’ulteriore dimostrazione del fatto che sono necessarie più forniture di armi all’Ucraina.

    “Il mondo deve vedere e capire contro quale male assoluto stiamo combattendo”, ha ribadito Zelensky in un discorso tenuto per Natale, che quest’anno la chiesa ucraina ha consentito di celebrare anche il 25 dicembre e non il 7 gennaio, come fa la chiesa ortodossa di Mosca. “Anche nella completa oscurità, ci ritroveremo per abbracciarci forte. E se non c’è calore, ci abbracceremo a lungo per scaldarci l’un l’altro. Sorrideremo e saremo felici, come sempre. C’è una differenza: non aspetteremo un miracolo, dal momento che lo stiamo creando noi stessi”.

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