Il neo-presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelensky, ha annunciato lo scioglimento del Parlamento nazionale e la convocazione di elezioni legislative anticipate, che si terranno il 21 luglio 2019.
L’annuncio è stato dato da Zelensky oggi, lunedì 20 maggio, nel giorno del suo giuramento da presidente, durante il discorso d’insediamento alla Rada, la Camera bassa [chi è Zelensky].
Il presidente – ex comico che ha vinto le presidenziali del 21 aprile scorso con il 73 per cento dei voti – ha affermato che i deputati a questo punto hanno due mesi per approvare l’annullamento dell’immunità parlamentare, la legge contro la corruzione e le nomine presidenziali. “Se lo fate potrete assegnarvi una medaglia”, ha aggiunto.
Dopo l’annuncio di Zelensky, il premier ucraino Vladimir Groysman ha reso noto che mercoledì si dimetterà dal suo incarico. “Ho deciso di dimettermi dopo una riunione del governo”, ha detto in un briefing a Kiev il primo ministro. Groysman ha aggiunto di aver preso questa decisione dopo che il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha esortato il governo a dimettersi.
“Dobbiamo diventare come gli islandesi nel calcio, come gli israeliani nella difesa della nostra terra natale, come i giapponesi nella tecnologia e come gli svizzeri nella capacità di vivere felici l’uno con l’altro, nonostante le differenze”, ha dichiarato il neo-presidente nel suo discorso di insediamento.
“Il nostro primo compito è raggiungere un cessate il fuoco nel Donbas”, ha detto, riferendosi al conflitto in corso nella regione orientale controllata dai ribelli sostenuti dalla Russia.
Zelensky ha pronunciato il suo discorso inaugurale in lingua ucraina, ma a un certo punto, riferendosi al conflitto nell’est, è passato al russo, dicendo: “Sono convinto che per iniziare questo dialogo, dobbiamo vedere il ritorno di tutti i prigionieri ucraini” .
Da Mosca il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che non si congratulerà con il neo-presidente in attesa dei “primi successi nella risoluzione del conflitto interno nell’Ucraina sud-orientale e nella normalizzazione delle relazioni russo-ucraine”.