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    Distrutta diga a Kherson, Kiev e Mosca si accusano a vicenda: “In pericolo migliaia di civili”

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 6 Giu. 2023 alle 15:48 Aggiornato il 6 Giu. 2023 alle 15:52

    Distrutta diga a Kherson, Kiev e Mosca si accusano a vicenda: “In pericolo migliaia di civili”

    Una diga alta 30 metri, contenente 18 chilometri cubi di acqua, è crollata stanotte nella regione ucraina di Kherson. Un disastro che espone al rischio di inondazione decine di migliaia di persone, sia nei territori controllati dalle forze russe che in quelli sotto il controllo di Kiev. A sabotare la diga di Nova Kakhovka, secondo le autorità ucraine, sarebbe stata Mosca che avrebbe così impedito alla forze impegnate nella controffensiva ucraina di attraversare il fiume Dnipro. Accuse respinte dal Cremlino, che ha incolpato invece Kiev del “sabotaggio” che avrebbe l’obiettivo di privare di acqua la Crimea.

    Dopo il crollo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha convocato una riunione urgente del Consiglio di sicurezza nazionale, accusando i “terroristi” russi di aver innescato “una detonazione interna delle strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka”. Un “atroce crimine di guerra” lo ha definito il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, che ha accusato la Russia di aver causato quello che “probabilmente il più grande disastro tecnologico europeo degli ultimi decenni”.

    Il governatore ucraino di Kherson ha parlato di circa 16mila persone attualmente nella “zona critica” lungo il Dnipro. Nei territori controllati dalle forze russe sarebbero invece 22mila i civili in pericolo, secondo la stima dell’amministratore filorusso del territorio.

    “Facciamo di tutto per salvare le persone. Sono coinvolti tutti i servizi, militari, governo, uffici”, ha scritto su Telegram Zelensky, mentre sono in corso i tentativi di evacuare le zone più esposte. Il sindaco filorusso di Nova Kakhovka, Vladimir Leontiev, ha detto che il livello dell’acqua nella città adiacente alla diga è salito di dieci metri e aumenterà ancora. “L’acqua continua a salire. Si sta procedendo all’evacuazione dei civili dalle zone adiacenti allagate per preservare tutte le vite… Non c’è panico in città”, ha affermato Leontiev.

    La distruzione della diga, secondo l’Unione Europea, rappresenta “l’ennesimo attacco brutale” contro l’Ucraina. “L’UE condanna fermamente questo attacco orribile e barbaro contro un pezzo così cruciale dell’infrastruttura con terribili conseguenze umanitarie e ambientali”, ha detto il portavoce del Servizio di azione esterna dell’UE, Peter Stano, secondo cui il crollo è “un nuovo segnale di escalation, che porta la natura orribile e barbara dell’aggressione russa contro l’Ucraina a livelli senza precedenti”.

    Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz la guerra è ora entrata in una “nuova dimensione”. “Sono stati attaccate infrastutture, obiettivi civili, ospedali. Questo è qualcosa che comporta una nuova dimensione, ma si adatta al modo in cui Putin sta conducendo questa guerra”, ha sottolineato Scholz.

    “L’Italia condanna con forza il bombardamento della diga di Kakhovka, nella regione di Kherson, che sta mettendo a rischio migliaia di persone e sta provocando un disastro ecologico, aggravando ulteriormente l’emergenza umanitaria in atto”, la reazione del capo della Farnesina Antonio Tajani. “Seguo con la massima attenzione e preoccupazione gli sviluppi, anche in relazione alle possibili conseguenze sulla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzia. Siamo al fianco degli amici ucraini e di tutti i civili che stanno subendo le conseguenze di questo ulteriore e brutale attacco”.

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