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    Ucraina: Cina ed India chiedono distensione del conflitto alle parti in campo

    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 10 Ott. 2022 alle 19:34 Aggiornato il 10 Ott. 2022 alle 19:38

    Sin dall’inizio del conflitto in Ucraina, Cina e India hanno mantenuto una posizione neutrale, senza interferire nell’evoluzione della guerra. Negli ultimi giorni però, a causa anche dell’intensificarsi e del protrarsi dei sanguinosi scontri, i due Paesi hanno fatto appello alle parti in campo per mitigare le tensioni e andare verso negoziati di pace. Entrambe hanno fatto riferimento alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale.

    Interrogata dai giornalisti sul bombardamento di diverse città ucraine dopo l’esplosione sul ponte di Crimea, la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha risposto: “riteniamo che sia importante che tutte le parti si impegnino nel dialogo e nei negoziati e che lavorino congiuntamente per la distensione della situazione”. Sugli sforzi della Cina per andare verso un negoziato ha continuato: “La Cina resta in comunicazione con tutte le parti. Siamo pronti a giocare un ruolo costruttivo negli sforzi di distensione”.

    Da Nuova Dehli è arrivata una reazione agli attacchi operati da missili russi in Ucraina, con un bilancio che è salito a 11 vittime. Con un comunicato stampa il ministero degli Esteri ha dichiarato che “l’India è profondamente preoccupata per l’escalation del conflitto, compresi gli attacchi alle infrastrutture e la morte dei civili”. Un’espressione tra le più forti del governo indiano sul tema, insieme al commento di Naredna Modi al vertice di Samarcanda, quando aveva detto a Putin che “la nostra era non è l’era delle guerre”. Nonostante le aspettative che tale maniera di esprimersi aveva risvegliato, la delegazione indiana all’ONU si è astenuta durante il voto che condannava i referendum nel Donbass. Il paese dell’Asia meridionale continua a godere della sua posizione di non allineato, senza entrare in conflitto con Mosca, che è tra i suoi primi fornitori di armi e combustibili. Così si limita a dichiarazioni contro la guerra, senza condannare nessuno. In effetti, non è la prima volta che l’India chiede di lavorare per la pace, senza allinearsi con il campo occidentale.

    Durante il vertice di Samarcanda si erano anche mostrate le crepe dell’intesa tra Russia e Cina. Quest’ultima inizia a mostrare i primi segnali di fastidio e di diffidenza verso il partner impegnato in una guerra in un territorio strategico, che inizia a costare tanto anche a Pechino. Ciononostante i risentimenti tra i due paesi asiatici non superano la rivalità tra Cina e Stati Uniti.

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