La Rada di Kiev, il Parlamento ucrainao, ha approvato oggi la nomina di Andrii Sybiha come nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, in sostituzione del dimissionario Dmytro Kuleba, nel quadro del più ampio rimpasto di governo deciso dal presidente Volodymyr Zelensky dall’invasione russa del Paese.
L’annuncio, dato alla stampa dal deputato Yaroslav Zheleznyak, secondo cui 258 parlamentari hanno votato a favore della nomina di Andrii Sybiha come nuovo capo della diplomazia ucraina, non ha sorpreso gli osservatori. Il 49enne infatti è un diplomatico di lungo corso e una faccia ben nota a Kiev e soprattutto al presidente Zelensky e ai suoi collaboratori, come emerge dal suo curriculum pubblicato sul sito-web del suo ministero.
Chi è e cosa vuole fare Andrii Sybiha
Nato nel 1975 a Zboriv, nella regione di Ternopil, nell’ovest dell’Ucraina, ha cominciato la propria carriera diplomatica nel ministero degli Esteri di Kiev nel lontano 1997 come addetto del dipartimento degli Affari Giuridici Internazionali.
In oltre un quarto di secolo ha scalato l’intera gerarchia del ministero, arrivando a servire come segretario (dal 1998 al 2002) e poi come consigliere diplomatico (dal 2008 al 2012) dell’ambasciata ucraina in Polonia e quindi come ambasciatore dell’Ucraina in Turchia dal 2016 al 2021, anni cruciali in cui Kiev e Ankara concludevano importanti affari per l’acquisto e la produzione di armi e soprattutto dei famigerati droni armati Bayraktar TB2.
Considerato un fedelissimo del capo dello staff presidenziale Andriy Yermak, nel giugno di quell’anno è stato nominato vicecapo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, un ruolo che lo ha portato a lavorare a stretto contatto con Zelensky (e con Yermak, direttore del medesimo ufficio dal febbraio 2020) e che ricoprirà fino alla nomina, avvenuta nell’aprile di quest’anno, a primo viceministro degli Esteri.
Sposato con tre figli, madrelingua ucraino, parla anche inglese e polacco. Per anni ha supervisionato la politica estera e le partnership strategiche di Kiev. Ma tra gli ucraini, Sybiha è ricordato per aver firmato l’ordine di sospensione dei servizi consolari agli ucraini all’estero in età di leva, che suscitò diverse polemiche. Da viceministro degli Esteri però è stato anche impegnato nelle trattative per avvicinare le maggiori potenze a Kiev. A giugno ad esempio incontrò a Pechino sia il suo omologo cinese Sun Weidong che il rappresentante speciale della Repubblica popolare per gli affari eurasiatici, Li Hui.
D’altronde le sue doti diplomatiche emersero chiaramente nell’aprile dello scorso anno, alla vigilia della fallita controffensiva ucraina. Allora, quando Zelensky aveva già escluso ogni possibile trattativa con Mosca sulla Crimea, in un’intervista al Financial Times Sybiha rivelò che Kiev sarebbe stata disposta al dialogo se le sue forze armate avessero raggiunto la penisola. “Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo di battaglia e quando saremo sul confine amministrativo con la Crimea, saremo pronti ad aprire (una) pagina diplomatica per discutere della questione”, disse al quotidiano economico britannico. Uno spiraglio chiuso subito dopo dalla rappresentante di Zelensky per la Crimea, Tamila Tasheva, che però fu proprio Sybiha ad aprire.
Tuttavia è probabile che la principale missione del nuovo capo della diplomazia ucraina sia ben altra. Secondo fonti citate dall’agenzia di stampa Afp, Zelensky avrebbe sostituito il suo predecessore Kuleba per l’incapacità del ministro di ottenere nuove armi e munizioni da Usa ed Europa. Sarà questo probabilmente il nuovo mandato di Sybiha.