L’uomo più ricercato dell’Indonesia, un sostenitore dell’Isis, potrebbe essere uno dei due miliziani uccisi in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza nell’est del paese giovedì 14 luglio.
Se confermato, la morte di Santoso, che è stato inserito nella lista ufficiale dei terroristi dagli Stati Uniti, sarebbe una grande vittoria del presidente Joko Widodo, che ha fatto della sua cattura una delle priorità del governo in materia di sicurezza nazionale.
Il portavoce del presidente Johan Budi ha riferito che le autorità ritengono che Santoso sia uno dei due militanti uccisi in uno scontro a fuoco sull’isola di Sulawesi, dove si pensa che si nascondesse.
“Una delle persone uccise assomiglia a Santoso, e il corpo sarà sottoposto al riconoscimento da parte dei familiari”, ha reso noto Budi. L’età di Santoso non è conosciuta.
L’uomo è ricercato dalle forze di sicurezza indonesiane da molti anni e ha prestato giuramento al sedicente stato islamico. La sua fazione armata ha attirato miliziani da ogni parte del paese e persino alcuni dalla minoranza Uighur che vivono nella provincia di Xinjiang, in Cina.
L’Indonesia ha messo in campo migliaia di poliziotti e soldati per passare al setaccio la giungla di Sulawesi dove Santoso e decine di sui affiliati si erano nascosti. Santoso è però originario dell’isola principale del paese, Giava.
A marzo, gli Stati Uniti hanno dichiarato Santoso un terrorista, hanno congelato i suoi beni sul loro territorio, vietato le transazioni con lui da parte di cittadini americani e avviato procedure legali contro di lui.
Secondo il dipartimento di Stato americano, Santoso ha guidato il gruppo Mujahidin Indonesia Timur che negli ultimi anni ha compiuto diversi omicidi e rapimenti.