L’ostaggio francese Herve Gourdel è stato decapitato dai suoi rapitori.
Gourdel era stato rapito domenica in Algeria da estremisti islamici e decapitato oggi, secondo un video la cui autenticità è in corso di verifica.
Gourdel “è stato individuato” dai sequestratori “tramite la sua pagina Facebook”, in cui indicava i suoi spostamenti. Lo ha dichiarato a France Info lo specialista del mondo arabo Naoufel Brahimi.
E’ il quarto ostaggio decapitato dai terroristi in poco più di un mese. La notizia è arrivata poco dopo la fine dell’intervento del presidente degli Stati Uniti Barack Obama all’Assemblea Generale dell’Onu e prima di quello del presidente francese Francois Hollande.
Il video della decapitazione di Gourdel è stato intercettato sul web dall’organizzazione Site, specializzata nel monitoraggio dei siti jihadisti.
Il filmato si intitola “messaggio di sangue per il governo francese”. Il gruppo jihadista algerino Jund al-Khilafa, alleato dello Stato Islamico, ha rivendicato in un video il sequestro della guida francese, 55 anni, avvenuto domenica sera a Tizi Ouzou, 110 chilometri ad est di Algeri, in Cabilia, scrive l’Afp.
“È la vendetta” per “l’aggressione crociata francese al Califfato”: così i jihadisti algerini di Jund al-Khilafa motivano la decapitazione dell’ostaggio francese Herve Gourdel. Con queste parole si conclude in il video di circa 4 minuti pubblicato su forum jihadisti e nel quale si mostra l’uccisione del francese.
Nel video messo in rete dai jihadisti, l’ostaggio francese Hervé Gourdel, prima di essere decapitato, si rivolge direttamente al presidente Francois Hollande accusandolo di avere seguito la linea di Barack Obama. Gourdel si rivolge poi ai familiari, citandoli ciascuno per nome, ma a quel punto l’audio è interrotto.
Gourdel era stato rapito mentre stava facendo trekking sui monti della Cabilia. Aveva chiesto al presidente francese Francois Hollande di fermare i raid in Iraq avvertendolo che in caso contrario sarebbe stato ucciso. Ma il presidente ha rifiutato di trattare.
Appassionato di foto e di viaggi, Hervé Gourdel, originario di Nizza, guida alpina di grande esperienza, con tanti viaggi alle spalle tra Marocco, Nepal e Giordania, curava un suo sito internet dedicato agli “straordinari” paesaggi che amava fotografare.
In un comunicato inviato ieri all’Afp, la famiglia dell’ostaggio aveva lanciato un ultimo messaggio di speranza. “Hervé, siamo impazienti di riaverti tra noi e ti aspettiamo”.
Gourdel è stato decapitato in Algeria con le stesse modalità usate dall’Isis con gli americani James Foley e Steven Sotloff ed il britannico David Haines, in Iraq o Siria, la zona non è stata ancora accertata.
Stamane Hollande – la cui popolarità è al minimo storico del 13 per cento e che non potrà che ulteriormente crollare – aveva ribadito che non si sarebbe arreso alle richieste degli jihadisti: “Per quanto – ha detto da New York il presidente a margine dell’Assemblea Onu – questa situazione sia grave, non cederemo mai ad alcun ricatto, pressione, ultimatum, non importa quanto sia spregevole. Ciò che è in gioco qui è la nostra libertà, la nostra sicurezza, la nostra sovranità. Nessun gruppo può influenzare la volontà, la posizione o la libertà della Francia”.
Gourdel, che viveva a Saint-Martin-Vesubie vicino a Nizza nel sud della Francia, era arrivato in Algeria sabato ed era stato rapito domenica. Si trovava in compagnia di amici algerini che sono stati solo rapinati mentre lui, quando i predoni si sono accorti che era francese, è stato portato via. Era sulle montagne di Tizi Ouzou nel Djurdjura National Park. Zona diventata un santuario islamista dal 1990.
Gourdel adorava inerpicarsi per sentirsi non tracciati, ma gli amici hanno sempre sottolineato che è sempre stato molto cauto. È stato il sindaco del suo paesino, Henri Giuge, a suggerirgli a giugno di andare sulle montagne della Cabilia in Algeria.
Il gruppo che lo ha rapito, Jund al-Khilifa, si è recentemente separato da ‘Al Qaeda nel Maghreb Islamico (l’ex Gruppo algerino Salafita per la Predicazione ed il Combattimento unitosi poi ad al Qaeda) per aderire al credo intransigente dell’Isis.
I caccia-bombardieri francesi hanno effettuato venerdì – primo Paese Occidentale in assoluto a seguire gli Usa – quello che per il momento è il loro unico loro raid aereo contro Isis in Iraq, annunciando che non avrebbe colpito la Siria. Oggi il premier Manuel Valls ha ridifeso la decisione di partecipare ai bombardamenti contro l’Isis nonostante meno di 48 ore fa gli jihadisti sunniti del Califfato avevano diffuso un video in cui incitavano di uccidere gli occidentali le cui nazioni avevano preso parte ai raid, citando esplicitamente americani e francesi.
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