L’esercito israeliano ha ucciso mercoledì
27 luglio in Cisgiordania un militante di Hamas responsabile, secondo le forze di sicurezza
israeliane, dell’assassinio del rabbino Michael Mark lo scorso
primo luglio.
Il militante è stato ucciso in un raid
notturno nei territori occupati e secondo i testimoni residenti nel villaggio
palestinese di Surif, vicino a Hebron, ci sarebbe stato un lungo scambio a
fuoco tra i militari israeliani e la vittima, che a bordo della sua auto stava tentando di fuggire.
I militari israeliani hanno arrestato
altri tre militanti di Hamas.
Hamas ha identificato l’uomo ucciso nel
raid in Mohammad al-Fakih e ha dichiarato che apparteneva all’ala armata del
gruppo, le Brigate al-Qassam. La casa nella quale Fakih si nascondeva è stata
successivamente distrutta con un bulldozer.
Da ottobre, gli attacchi dei palestinesi hanno ucciso 33 cittadini israeliani e due turisti americani.
Almeno 205 palestinesi hanno perso la vita: 139 erano assalitori, gli altri sono
morti in scontri con le forze armate o durante manifestazioni.