Il fondatore del social Twitter, Jack Dorsey, si è opposto alla rimozione del profilo social del cospiratore di estrema destra Alex Jones.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano statunitense Wall Street Journal, Dorsey avrebbe raccontato la vicenda ad una persona a lui vicina.
La decisione del fondatore di Twitter non è stata accolta positivamente dai suoi collaboratori e non sarebbe nemmeno la prima volta che Dorsey sfrutta il suo potere per evitare la cancellazione del profilo di Richard Spencer, sostenitore della supremazia bianca.
La notizia diffusa dal Wall Street Journal è stata presto smentita da Brandon Borrman, vicepresidente delle comunicazioni globali di Twitter, che ha dichiarato che Dorsey non è mai intervenuto nella questione.
Il profilo di Alex Jones, spiega Borrman, non è stato rimosso perché i suoi contenuti non sono mai stati segnalati come inappropriati.
Gli utenti del social infatti possono segnalare i post che ritengono inadeguati utilizzando la funzione “report abuse”.
Una volta ricevuta la segnalazione, i controllori si occupano di controllare il contenuto segnalato per stabilire se la segnalazione è stata o meno pertinente.
Il profilo dell’estremista Alex Jones era già stato sospeso dal social Facebook per un periodo di 90 giorni e anche altre pagine a lui correlate.
Anche la Apple aveva preso dei provvedimenti contro Jones, eliminandone da iTunes i podcast, mentre la piattaforma YouTube ha chiuso il suo canale affermando che “incitava all’odio”.
Chi è Alex Jones
Guru mondiale delle fake news, Jones, 44 anni, dopo aver iniziato come conduttore radiofonico, ha sbarcato il lunario con il sito InfoWars, fondato nel 1999, una fabbrica di bufale al servizio della destra americana più conservatrice.
Jones è uno dei principali sostenitori, nonché diffusori, della teoria del “genocidio dei bianchi”, secondo la quale l’immigrazione di massa verrebbe promossa proprio per rendere i bianchi una minoranza e, infine, portarli all’estinzione.
La bufala più celebre, nonché pericolosa, messa in giro da Jones è però quella della strage di Sandy Hook, la scuola elementare in cui, nel 2012, un 20enne aprì il fuoco uccidendo 26 persone.
In questo articolo TPI ha spiegato chi è Alex Jones e il suo impegno nel diffondere le fake news in rete.
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